Le storie decennali, che avrebbero bisogno di innumerevoli puntate, si possono riassumere in 5 minuti. Impossibile? E invece no. Il direttore responsabile di Sky.it Francesca Folda ha ideato un esperimento con l’equipe di grafici della Tiwi e dall’agenzia giornalistica Effecinque: un esperimento che ha preso il nome di Beautiful Lab, Beautiful come la soap opera e lab come laboratorio. ne abbiamo parlato con la docente di Storia del giornalismo della facoltà di Lettere e filosofia Federica Bertagna.
Da Sky al mondo del giornalismo. Dall’episodio zero, che riassume 23 anni di soap opera e migliaia di puntate, è nata una nuova modalità di iconografia per spiegare la realtà in video. Dopo un periodo di ricerca di Francesca Folda, direttore responsabile di Sky, di una nuova modalità infografica, ecco che arriva anche un altro video, quello che riassume il rapporto tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini. Quello che Beautiful Lab propone è una sintesi super sintetica attraverso un nuovo format che ora spopola sul web. Il prossimo episodio della saga sarà sulle vicissitudini interne del centro sinistra tra Massimo D’Alema e Walter Veltroni e sui gossip del mondo dello sport. Il sogno del format è quello di essere assunto dal punto di vista giornalistico.
E’ un nuovo modello per raccontare la realtà e aspira ad essere utilizzato in materia di giornalismo; ha spopolato sul social network Facebook: ne era a conoscenza? Non ne ero a conoscenza (alla televisione vedo solo il calcio!), ma mi sembra interessante come altri esperimenti variamente collegati a nuovi modi di comunicare contenuti: penso per esempio ai romanzi "sms", ovvero risolti in un numero ridottissimo di caratteri.
Come giudica questo nuovo format? Il giornalismo potrebbe davvero arrivare ad utilizzare questo mezzo? La sperimentazione è una chiave per superare la crisi, creativa e non solo. I numeri danno ragione a questo nuovo format. Secondo lei ce la può fare a sfondare? Non lo escluderei, è possibile che diventi uno dei tanti modi di fare giornalismo.
Sempre di più il web e la tecnologia avanzano e sottraggono potenziali lettori alle testate della carta stampata: si arriverà davvero alla scomparsa dei giornali tradizionali? Sono convinta che abbia ragione Umberto Eco: invenzioni come la ruota e il libro cartaceo non sono migliorabili e dunque sono destinate a durare in eterno; ma sulla sopravvivenza dei giornali di carta nutro qualche dubbio, perché il tipo di fruizione del giornale (lettura veloce, "usa e getta", di contenuti quanto più possibile aggiornati) è molto più compatibile di quanto non sia quella del libro (che spesso è finalizzata alla memorizzazione di contenuti "durevoli") con supporti esclusivamente digitali.