Thomas Zandonai, dottorando del Laboratorio di Neuropsicofarmacologia dell'ateneo diretto da Cristiano Chiamulera, associato di Farmacologia, ha ricevuto il premio “Le vie del Fumo” per il progetto “Il tunnel del Craving”. Il premio è stato consegnato in occasione del convegno conclusivo su "Tabagismo: dalla pianificazione regionale all'implementazione aziendale” organizzato nell’ambito delle iniziative del piano di prevenzione nazionale del ministero della Salute, che si è tenuto a Reggio Emilia il 13 dicembre.
Una collaborazione vincente. Il progetto prevede l’implementazione di un modello per indagare la reattività degli individui alle stimolazioni ambientali che ci circondano, come internet, cibo, scommesse e sigarette. L’obiettivo del modello è quello di fornire un’informazione esperienziale sui rischi delle dipendenze in modo da far comprendere appieno l’ampiezza di una problematica che coinvolge una fetta sempre più larga di popolazione. Il progetto premiato, dal titolo “Il tunnel del Craving” è stato sviluppato da Thomas Zandonai in collaborazione con i colleghi Alessia Auber e Vincenzo Tedesco, tutti e tre dottorandi del corso di Biomedicina Traslazionale.
Il Craving. Il craving è il momento in cui si ha un forte bisogno di assumere la sostanza dalla quale si è dipendenti. È un desiderio compulsivo incontrollabile, che, se non soddisfatto può provocare ansia, insonnia, aggressività e sintomi depressivi, nonché sofferenza psicologica e fisica. Il craving può manifestarsi anche quando non c’è dipendenza fisica, quando la persona rivede la sostanza oppure quando si torna in un luogo che ricorda la dipendenza.