Per la rassegna culturale Infinitamente, l’auditorium della Gran Guardia domenica 20 marzo ha ospitato Imperfettamente belli. La tavola rotonda ha visto una parterre di relatori di altissimo livello. Tra questi la conduttrice televisiva e radiofonica Enrica Bonaccorti, l’autrice Mariapia Veridiano, la psicoterapeuta Liliana Cunico e lo psichiatra Luigino Pavan. Sul palco anche Elena Zuppini, giornalista di Verona Fedele, in veste di mediatrice dell’incontro.
L’imperfezione è bellezza? Sulla questione del rapporto tra bellezza, perfezione e soddisfazione si sono alternate le relazioni di Enrica Bonaccorti e di Mariapia Veridiano, vincitrice nel 2010 del premio Calvino, ma anche quella di Liliana Cunico e di Luigino Pavan. È emerso un ritratto dei giovani e soprattutto delle giovani di oggi come insoddisfatte perché in cerca di qualcosa che la bellezza non può essere: perfezione.
L’errore nei modelli. “La pubblicità – ha detto Veridiano – veicola un ideale di bellezza come perfezione. Le donne vere, invece, non sono perfette. La bellezza è nell’imperfezione di un particolare, è nei volti delle dive di un tempo, come Marylin Monroe e Sofia Loren, quando un fianco un po’ più largo era motivo d’orgoglio e un dente fuori posto rendeva una donna indimenticabile”. Oggi, invece, le ragazze sono ossessionate dalle modelle che vedono nei cartelloni pubblicitari, nelle riviste di moda e perfino nelle copertine dei libri. “Sbagliamo noi genitori – ha rilanciato Bonaccorti – perché dovremmo ridere di certe maschere perfette. Invece non diciamo niente e anzi, lasciamo che la società porti le nostre figlie ad adeguarsi a questo ideale distorto”. È la protagonista del libro di Mariapia Veridiano ad animare il palco. Una donna brutta. “Brutta e per questo condannata al suicidio”, scherza l’autrice citando un alunno che a scuola le ha chiesto quale triste sorte spetti alla sfortunata portatrice di cotanta bruttezza.
L’ossessione per la perfezione. Ancora Veridiano punta il dito contro le ragazze di oggi. Anzi, punta il dito contro chi ha reso le ragazze di oggi quelle che sono. Bambine che crescono di fronte allo specchio. “Non credereste a quanti oggetti possano nascondere in sé uno specchio”, ha detto. Parlando della sua esperienza di insegnante in un istituto professionale, la scrittrice ha raccontato la triste realtà delle adolescenti di oggi, talmente ossessionate dalla loro immagine da essere dipendenti dagli specchi. “Ho visto uno specchio perfino in un anello. Non ci volevo credere”, ha confessato. Ma qual è allora il limite tra bellezza e perfezione? “Il limite – ha ricordato Cunico – sta nell’intelligenza degli educatori, i quali devono far passare l’idea che anche un corpo imperfetto può essere bello”. Allora bisogna demonizzare la chirurgia estetica? “No – ha chiarito Bonaccorti -, basta usare l’intelligenza. Ci sono ritocchi assolutamente ben fatti e per chi, come me, lavora in televisione e a contatto con il pubblico, mantenere un aspetto giovane e rilassato è fondamentale. Non fate come quel mio carissimo amico di cui non vi posso confessare il nome però – ha concluso -. Settimana scorsa ho riconosciuto la sua voce fuori dal mio studio di registrazione, l’ho chiamato per salutarlo e, quando l’ho visto, non l’ho riconosciuto e mi sono scusata. Se i risultati sono questi… meglio l’imperfezione”!