Non esiste casa che non abbia almeno uno specchio. Li troviamo nei bar, nei negozi, persino negli uffici pubblici. Anche il cervello ne contiene alcuni sottoforma di neuroni-specchio. Da queste osservazioni possiamo dedurre quanto sia importante la nostra immagine e quanto sia centrale il modo in cui ci rispecchiamo nelle altre persone per costruire la nostra personalità. Ne hanno dato conferma Giovanni Berlucchi, ordinario del dipartimento di Scienze neurologiche, neuropsicologiche, morfologiche e motorie dell'università di Verona e Rosanna Schiralli, psicologa e psicoterapeuta.
Il bambino allo specchio."La psicologia ci insegna che il bambino richiede parecchio tempo prima di riconoscersi allo specchio" ha spiegato Berlucchi. Se poniamo un bambino di 8-9 mesi di fronte a uno specchio la sua prima reazione sarà quella di cercare di toccare il bimbo che crede esserci dall'altra parte. La capacità di riconoscersi si sviluppa di pari passo con l'apprendimento del linguaggio. "Noi condividiamo questa abilità solo con un altro animale, lo scimpanzé, nel quale però non si tratta di una capacità innata, bensì appresa con l'insegnamento" ha continuato il docente. Se durante il sonno viene fatto un cerchio intorno all'occhio dello scimpanzé e successivamente posto davanti a uno specchio, l'animale inizierà a guardare stupito il suo riflesso, tentando di togliere il colore dal suo viso.
Siamo programmati per connetterci. L'importanza di ciò che gli altri pensano di noi e del modo in cui noi ci rispecchiamo negli altri è stato ampiamente spiegato da Schiralli. "Siamo dotati di un apparato mediato da particolari cellule neuromotorie chiamate neuroni-specchio – ha spiegato la psicologa – È un vero e proprio simulatore interno che il bambino possiede dalla nascita e che gli permette di sentire gli stati mentali del genitore". Il cervello è l'unico organo sociale. Tutti gli altri organi per svilupparsi non hanno bisogno di trovarsi nella dimensione minima duale, non hanno bisogno di connettersi con l'altro. "Da questo possiamo capire quanto siano importanti gli specchi. Un bambino ha bisogno fin da subito di capire com'è posizionato nella mente del genitore – ha continuato Schiralli – ha bisogno di sapere com'è rappresentato nella testa di chi si occupa di lui. E questo è fondamentale perché quel bambino diventi poi un ragazzo sicuro di sé e un adulto sereno, dotato di tutti gli strumenti che possono consentirgli di affrontare le difficoltà e le frustrazioni della vita".
L'importanza di un rispecchiamento adeguato. Una serie di rispecchiamenti adeguati permette al bambino di preparare un kit per affrontare gli stress e le frustrazioni della vita. Ma cosa vuol dire rispecchiamento adeguato? Quand'è che gli specchi delle mie brame possono diventare specchio delle mie passioni e non delle mie paure? "Un bambino che riceve accoglienza e che riceve soprattutto contenimento, confini e regole ha un cervello in cui sono più attivi i neuroni parietali che sono coinvolti nella produzione della sostanza della calma, del buon umore, del benessere. I bambini che invece non ricevono questo trattamento – ha concluso la psicoterapeuta – hanno un cervello più attivo nella zona frontale, coinvolta nella produzione delle sostanze dello stress".