"Io non vedevo, io non sapevo". Con queste parole Edipo, re di Tebe, giustificava le sue colpe. "Ma l'inconsapevolezza non rende meno grave la violazione". Così Guido Avezzù, in occasione dell'incontro dal titolo "Errore e responsabilità nella tragedia e nel pensiero greco", ha guidato il pubblico di Infinitamente 2011 in un affascinante viaggio tra il mito e la storia, tra l'antica Grecia e l'Atene del V secolo a.C.
L’importanza dell’errore per i greci. Chi non conosce il mito di Edipo? La sua storia, che ha avuto nuova vita grazie alla psicanalisi e a Freud, il quale, seppur attraverso un ottica distorta, ha senz'altro contribuito alla fortuna moderna dell'uomo che risolse l'indovinello della Sfinge, era già stata raccontata agli ateniesi, e a noi, dai tragediografi del V secolo a.C., in particolare da Sofocle. Ed è proprio dalle opere tragiche "Edipo Re" ed "Edipo a Colono" di Sofocle che l'intervento di Avezzù ha preso le mosse: allacciandosi all'esposizione sull'etica della forma di Stefano Quaglia, docente di greco antico all'università di Verona, protagonista dell'incontro precedente, Avezzù ha spiegato: "per i greci la responsabilità stava nell'errore, amartia in greco, e sbagliare significava mancare un bersaglio, indipendentemente dal fatto che l'individuo ne fosse consapevole o che l'errore fosse o meno un atto volontario".
Etica eroica e etica tragica. Il preside della Facoltà di Lettere e Filosofia ha inoltre tracciato le differenze tra etica eroica ed etica tragica e ha spiegato come la concezione tragica moderna sia differente da quella antica, instaurando un interessante parallelo tra le tragedie su Edipo e il film "Memento" di Christopher Nolan. Concludendo il discorso con l'analisi di un'orazione di Antifonte che evidenziava l'evoluzione del diritto verso una concezione retributiva, dove il fatto non si realizza automaticamente nell'atto, Avezzù ha riscosso il plauso di Quaglia che ha definito "magistrale la definizione del passaggio della responsabilità dalla dimensione mitica alla dialettica giuridica".