Carlo Capelli e Federico Schena della facoltà di Scienze motorie dell’ateneo scaligero hanno discusso, al museo civico di Storia naturale, delle loro esperienze scientifiche riguardo ai record e alla preparazione sportiva.
Il record sportivo. Quando si parla di record nel mondo dello sport, talvolta ci si chiede: ma sono frutto del talento individuale o un risultato costruito in laboratorio? Cosa c’è dietro una prestazione sportiva di alto livello? Questo hanno raccontato i due docenti veronesi confrontandosi con le esperienze personali dell'ultramaratoneta Ivan Cudin. Sono state illustrate le attuali conoscenze scientifiche riguardanti le performance sportive e le metodiche di indagine e di allenamento oggi applicate al Centro per la preparazione alla maratona della facoltà veronese.
Calcoli da record. Capelli ha illustrato la sua ricerca sui record: il concetto chiave per comprendere e preparare un record sembra derivare proprio dalla misurazione e dal calcolo del consumo energetico della locomozione umana di una persona; Capelli ha sottolineato come si può essere predisposti ad uno sport, ma senza volontà e allenamento non si va da nessuna parte. Ma se l’atleta è bravo e forte il record si può costruire in laboratorio.
La maratona, momenti clou a Verona. La facoltà di Scienze motorie dell’ateneo scaligero possiede da qualche tempo un ottimo centro per la preparazione alla maratona; oltre a perparare atleti importanti al suo interno permette di studiare le abilità di chi si cimenta in questa disciplina. Vengono misurati il quoziente respiratorio, i parametri cardioventilatori, la velocità, il costo energetico, la lunghezza del passo che comprende il tempo di contatto e di volo della falcata, tanti piccoli numeri che hanno permesso a Federico Schena di procedere con pregiatissime ricerche.
La corsa come un’arte. Quello che è risultato dall’incontro è che la corsa, come tutti gli sport, non è per tutti: c’è chi può e chi non può. Oltre al fisico dell’atleta è indispensabile un allenamento equilibrato, un’alimentazione corretta e non da meno un’ottima consulenza psicologica per affrontare, nel caso di professionismo, la fatica e lo smarrimento. “La corsa però va al di la della scienza – afferma Schena – c’è un’arte del correre, non è una cosa così stupida come pensano in molti”.