L’iconografia rateriana è la copia di un’immagine di Verona contenuta in un codice medievale del monastero di Lobbes, poi andato perduto. L’attributo “rateriana” associato all’iconografia deriva dal fatto che gli studiosi ritengono che tale codice sia stato compilato per iniziativa del vescovo di Verona Raterio, attorno alla metà del X secolo. Sarà proprio questa immagine la protagonista del seminario di studi che si terrà venerdì 6 maggio al museo di Castelvecchio in sala Boggian, a partire dalle 10.
Programma. La giornata aprirà con i saluti di Erminia Perbellini, assessore alla Cultura del Comune di Verona, e di Paola Marini, direttrice dei musei e monumenti della città scaligera. La prima parte del seminario sarà introdotta da Ettore Napione del museo di Castelvecchio, con un intervento dal titolo “Breve storia di un’iconografia perduta”. Maria Clara Rossi, ricercatrice della facoltà di Lettere e filosofia, esporrà il suo studio sul vescovo Raterio, mentre Silvia Lusuardi Siena, docente dell’Università Cattolica di Milano, presenterà una relazione intitolata “L’origine dell’archetipo e il problema del Palatium: una cronologia di VI secolo?”. Prenderanno poi la parola Marco Petoletti dell’Università Cattolica di Milano, Tiziana Franco, ordinario di Storia dell’arte medievale e Fabio Coden, docente di Storia dell’architettura medievale dell’università di Verona. A moderare gli interventi sarà Gian Paolo Marchi, ordinario di Letteratura italiana dell’ateneo scaligero. La seconda parte degli interventi, preceduta da una breve discussione, riprenderà alle 14.30 e vedrà la moderazione di Xavier Barral i Altet, docente dell’Università di Rennes, Francia. Interverranno Gian Maria Varanini, ordinario della facoltà di Lettere e filosofia dell’università di Verona, Giuliana Cavalieri Manasse e Dario Gallina, della soprintendenza per i Beni archeologici del Veneto. Sarà infine il turno di Margherita Bolla, curatrice del museo Archeologico del Teatro Romano, con una relazione dal titolo “Gli edifici da spettacolo nell’Iconografia Rateriana” e di Antonella Arzone del museo di Castelvecchio, il cui intervento riguarderà gli spunti per l’Iconografia Rateriana dalle vicende del sigillo e dalle monete altomedievali di Verona.