Nell’ospedale della grande crisi mondiale Verona è un paziente ancora in salute, ma con qualche linea di febbre. La situazione economica del territorio veronese continua ad essere solida e forte ma si iniziano a sentire i contraccolpi del contesto nazionale ed europeo. “Verona nel mondo – Report 2012”, presentato al Polo Zanotto dalla Camera di commercio, ha fotografato per il 2011 un’economia composta di 98mila imprese, con un export che arriva a +10.6% e una disoccupazione al 4.5%, con 409mila occupati su 900mila abitanti in tutta la provincia. L’altra faccia della medaglia è però un inizio 2012 di forti difficoltà, con il tasso di disoccupazione che sale al 6%, il numero di imprese sceso di 700 unità, cassa integrazione cresciuta del 32% e la disoccupazione giovanile arrivata al 20%.
Difficoltà e speranza. “Non ci eravamo mai trovati in una situazione così difficile – ha affermato Alessandro Bianchi, presidente della Camera di commercio – ma Verona sta meglio rispetto ad altre zone d’Italia. Bisogna superare il momento, vedere la fine di un tunnel che troveremo solo con le nostre forze, trovando una nuova dimensione che sarà diversa rispetto alla situazione pre-crisi”. Segnali di speranza, vista la grande partecipazione di giovani e studenti, vero motore di una crescita che dovrà per forza ripartire. Ne è convinto anche il prefetto Perla Stancari: “in passato l’Italia ha superato la guerra, la crisi energetica e gli anni di piombo, non sarà questa recessione ad abbatterci. Ce la possiamo e ce la dobbiamo fare, ma insieme. Il futuro è vicino e ci aspetta con tante nuove sfide”. Riccardo Borghero, dirigente dell’Area affari economici della Camera, ha presentato con spigliata brillantezza tutti i dati, in bilico tra luci e ombre. “La provincia – ha affermato – si inserisce in un contesto globale di recessione, con un export mondiale in calo dell’1.3% e il commercio che rallenta con una diminuzione dei prezzi di vendita all’estero”. Nonostante tutto il valore delle esportazioni estere continua ad essere incoraggiante. Verona è l’undicesima provincia italiana per valore assoluto di export, prima nelle esportazioni di bevande e terza in quelle dell’ortofrutta.
Vecchio e nuovo continente. La seconda parte della giornata ha raccontato la situazione europea e le sue prospettive, come motore per il futuro e il cambiamento. L’Ispi, Istituto per gli studi di politica internazionale, ha parlato di Europa, di ciò che è oggi e di quello che sarà domani. “C’era una volta l’Europa. Nuove prospettive per il vecchio continente”, una tavola rotonda per una crisi che sta cambiando le cose. Si sono voluti affrontare i più importanti temi del nostro sistema economico, dai cambiamenti politici in atto, passando per il ruolo delle risposte più importanti ed il futuro della moneta unica, ancora in bilico tra successo ed insuccesso. “I mutati equilibri politici in Francia e Grecia – ha affermato Rocco Cangelosi, vicepresidente del Consiglio italiano per il movimento europeo – e l'altalena delle borse internazionali rendono improrogabile una riflessione attenta sulle future scelte dell'economia e sulle misure da adottare nei singoli Stati. Servirebbe anche una maggior attenzione da parte dell'opinione pubblica per quello che il sistema Europa rappresenta, del quale i cittadini purtroppo sanno ben poco. Inoltre, sarebbe il momento che la politica dettasse l'agenda dei mercati e non il contrario”.