“Ce l’ho fatta”, questo è stato il pensiero di Giulia Leoni quando ha saputo di aver vinto il concorso per ricercatore bandito dall’ateneo di Cagliari. Ha sfidato i tempi più bui della disoccupazione giovanile scommettendo sul mondo universitario e ha avuto la meglio anche se ha iniziato proprio nel momento in cui la ricerca subiva i tagli più pesanti. Dopo la laurea in Economia e legislazione d’impresa Giulia ha deciso infatti di continuare con un dottorato in Economia e direzione aziendale. Premiata per il numero di pubblicazioni a trent’anni non ancora compiuti, l’ex studentessa dell’ateneo scaligero vede realizzarsi il suo sogno di diventare ricercatrice universitaria ad un’ora di volo dalla sua Verona, nel capoluogo sardo. “La ricerca è quello che mi appassiona e poi, chissà, potrebbe essere anche un primo passo per l’insegnamento universitario o potrei proseguire dando il mio contributo scientifico al mondo delle aziende. Sono aperta alle possibilità che mi si presenteranno”, così risponde quando le si chiede quali progetti ha per il futuro.
Viaggiare per realizzare i propri progetti.Per i prossimi cinque anni il mare separerà Giuliadai suoi affetti, ma sarà un periodo importante che segnerà il suo ingresso nel mondo della ricerca. E poi non la spaventa star lontano da casa, “Cagliari è ad un’ora di volo da Verona –dice–e comunque sono abituata a trascorrere lunghi periodi all’estero per motivi formativi. Ho passato tre mesi in America e ho vissuto l’esperienza dell’Erasmus a Madrid durante gli anni di studio universitario. Esperienze fondamentali che mi hanno permesso di capire molto di me stessa e mi hanno fatto maturare l’indipendenza che ritengo indispensabile per realizzare i propri progetti”. È con questo grande entusiasmo che la dottoressa di ricerca, vicentina di nascita, ma con Verona e il suo ateneo nel cuore, prenderà servizio a Cagliari. Si tratta di un posto a tempo determinato come ricercatrice nel dipartimento di Economia aziendale dell’Università di Cagliari, un’opportunità importante che apre anche la porta dell’insegnamento universitario.
Determinazione e spirito di adattamento non si contraddicono.“Quando si vuole realizzare ciò in cui si crede è necessario impegnarsi in modo serio nella formazione ma essere aperti a esperienze diverse e adattarsi anche a fare ciò che non piace. Io durante gli anni universitari ho fatto la cameriera per arrotondare un po’ ma ero convinta che fosse una soluzione temporanea e quindi sopportabile”. Giulia smentisce insomma in modo lampante l’immagine che vuole i ragazzi italiani “schizzinosi” e perciò restii a svolgere lavori umili perché non in linea con il titolo di studio conseguito. L’esperienza di questa giovane promessa apre uno spiraglio di speranza per tutti i laureati che faticano per veder riconosciuto il loro valore e suggerisce che la flessibilità, tanto richiesta ai giovani lavoratori di oggi, possa non essere sempre un sacrificio invano e che porti in alcuni casi a delle belle ricompense.