L’oggetto nei versi di Eugéne Guillevic. Questo il tema centrale dell’ultima pubblicazione di Sara Arena “La poesia dell’oggetto nell’opera di Guillevic”. Alla presentazione del libro che si è tenuta, il 5 dicembre, nella biblioteca Arturo Frinzi dell’Università di Verona hanno partecipato, insieme all’autrice, illustri personaggi del mondo letterario francofono. Hanno infatti preso la parola Fabio Scotto, docente di Letteratura francese all’Università di Bergamo, Paolo Tamassia, docente di Letteratura francese all’Università di Trento e Stefano Genetti, docente di Letteratura di francese all’Università di Verona. A moderare l’incontro Rosanna Gorris Camos, docente di letteratura francese dell’ateneo scaligero e relatrice della tesi di dottorato di Sara Arena da cui nasce l’opera.
Leggere è vedere allo stato puro. L’opera di Arena nasce dalla passione per la letteratura francese e in particolare per Eugéne Guillevic maturata dopo anni di studio dalla pubblicazione di questo libro. Un testo che esplora la poesia di Guillevic e il suo rapporto con l’oggetto, la cosa, il mondo reale. «In un momento di alto surrealismo – spiega Scotto – Guillevic si è dichiarato un “sotto – realista”. La sua poesia mostra infatti una forte adesione alla concretezza, al reale toccato con mano. È lontano dall’immaginario surrealista e vicino al silenzio delle cose». Un poeta appassionato di scienza, matematica e geometria che si pone direttamente di fronte alla realtà, all’oggetto. Apparentemente c’è la volontà di scoprire l’universo in sé e per sé, escludendo la proprio soggettività. In realtà mantenere questa netta separazione tra soggetto e oggetto è difficile se non impossibile. «L’oggetto si realizza in relazione con il soggetto – afferma Tamassia – sono due identità che avvengono contemporaneamente secondo un rapporto d’intenzionalità. Il poeta, quindi, non ha solo il compito di vedere il mondo, ma anche di vedersi vedere. La soggettività dello scrittore francese però non è individuale, ma universale. Applica così dei filtri condivisi mutuati dalla scienza, dalla matematica, delle costruzioni razionali con cui sintetizza e ricompone la realtà».
Sara Arena. Dottore di ricerca all’Università degli studi di Milano e assegnista del Dipartimento di lingue e letterature straniere dell’Università degli studi di Verona, ha dedicato la sua tesi di dottorato e diversi saggi all’opera di Guillevic. Ha tenuto corsi di lingua e letteratura francese all’Università di Verona e l’Università di Trento. Si interessa di poesia del Novecento, del ruolo dell’immagine e della descrizione nel testo poetico, di teoria e pratica della traduzione.