Soddisfazione ed entusiasmo hanno accompagnato la consegna dei riconoscimenti ufficiali alle opere vincitrici della prima edizione del “Premio Omi 2013 – Alla migliore Monografia Istituzionale d’Impresa”. Le graduatorie sono state decretate lo scorso 17 aprile alla Camera di Commercio di Verona, in seguito al lavoro di due giurie, la Juniores, composta da 30 studenti universitari e la Seniores, formata dai 15 tra docenti universitari, professionisti della comunicazione e imprenditori. A Riva del Garda hanno aperto i lavori Giovanni Coletti, Vice Presidente Confindustria Trento, che ha portato i saluti del Presidente Mazzalai; Ferdinando Marcolungo, Ordinario di Filosofia Teoretica all’Università di Verona; Maurizio Molina, Direttore Commerciale Generale di Cartiere del Garda/Gruppo Lecta e Alessandra Albarelli, Responsabile Area Congressi di Riva del Garda Fiere e Congressi.
Dopo una breve introduzione di Mario Magagnino, project leader dell’Osservatorio Monografie d’Impresa, un giusto ringraziamento è andato ai 7 ragazzi dell’“équipe OMI”: studenti di Scienze della Comunicazione che da un anno dedicano non poco del loro tempo all’Osservatorio e al suo archivio; dopo essere stati presentati e applauditi hanno avuto l’incarico di consegnare le menzioni speciali.
I vincitori. Il sipario si è aperto sulle tre “Menzione Speciale” assegnate a Hangar Design Group srl, per la migliore art direction, Ballarini Paolo & Figli Spa, per il miglior conceptcreativo alla base dello sviluppo, sia figurativo che letterario dell’opera e Ifi , Industria italiana frigoriferi,per le migliori soluzioni adottate nella produzione. La cerimonia è proseguita con la consegna dei Premi assoluti. Sul podio, l’azienda mantovana di strumenti di cottura Ballarini Paolo & Figli Spa, per la quale ha ritirato il Premio l’Amministratore Delegato, Angelo Ballarini; seconda classificata l’opera di Vinavil Spa(Gruppo Mapei), per la quale ha ritirato il premio Francesco Pignataro, già direttore della Ricerca e redattore della monografia;terza classificata, l’opera di Electrolux AppliancesSpa, per la quale ha ritirato il premio Michela Diffidenti, Responsabile Relazioni Pubbliche dell’azienda. Ad affiancare la targa del premio, per i vincitori assoluti e per le menzioni speciali, una prestigiosa penna della collezione “NeroUno”, offerta dalla storica casa Montegrappa, personalizzata con il monogramma del vincitore.
La tavola rotonda. L’evento “Premio OMI” è andato oltre il concorso e la cerimonia di premiazione, per diventare uno spazio culturale e formativo all’interno del quale si è svolta un’interessante e coinvolgente tavola rotonda, moderata da Riccardo Borghero, dirigente della Camera di Commercio di Verona e appassionato di tutto ciò che ruota intorno al “fare impresa”, dal tema: “Il valore dell’Uomo nel racconto aziendale – Dal modello fordista a quello dell’antropologia industriale nell’autobiografia d’impresa”. Sull’argomento si sono confrontatiil mondo dell’Impresa, quello della Comunicazione e quello dell’Università attraverso storie e aneddoti, che hanno calamitato l’attenzione della platea e hanno lanciato ottimi spunti di riflessione. Relatori d’eccezione i protagonisti del dibattito, come definiti dal moderatore Riccardo Borghero, “sei personaggi in cerca di …essi”: l’imprenditore Ali Reza Arabnia, presidente e CEO Geico Spa; Carlo Bellavite Pellegrini, professore associato della facoltà di Scienze Bancarie Finanziarie e Assicurative dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano; AndreaFontana, presidente dell’Osservatorio italiano di Corporate Storytelling all’Università di Pavia; BiagioLongo, giornalista e comunicatore d’impresa, membro del Direttivo Ferpi; Luca Novarino, socio fondatore di Memoro, la banca della memoria e Mario Magagnino, presidente dell’Osservatorio monografie istituzionali d’impresa all’Università di Verona e docente di Comunicazione d’impresa sempre all’ateneo scaligero. Voci autorevoli a confronto, per un grande sentire comune: l’Uomo è e deve essere al centro dell’organizzazione aziendale che, attraverso il suo vissuto, il suo lavoro, le sue scelte, assume una specifica personalità e una brand reputation veicolata attraverso le pagine di una monografia, vera e propria opera d’arte di un’impresa.