Umanizzare il nemico: pensieri ed esperienze dal conflitto israelo-palestinese. É questo il titolo dell’appuntamento con Ben Yeger, rappresentante per il Regno Unito dei Combatants for peace, l’associazione nonviolenta israelo-palestinese nata dalla volontà di ex combattenti di entrambi i fronti, Esercito israeliano e Fatah, di mettere fine al circolo della violenza. L’incontro, promosso da Olivia Guaraldo e Lorenzo Bernini ricercatori di Filosofia Politica dell’università di Verona, si terrà lunedì 28 aprile, alle 14, nell’aula T2 del Polo Zanotto. L’appuntamento, aperto a tutti, si svolgerà in lingua inglese con traduzione.
Combatants for peace. Stanchi e insoddisfatti della lotta violenta che impedisce un reale contatto degli uni con gli altri, i Combatants for peace hanno deciso di abbandonare le armi e di combattere per la pace. Le azioni educative, culturali e di promozione del dialogo che portano avanti da anni in Israele e Palestina rappresentano uno degli esempi più originali e rari di risoluzione nonviolenta dei conflitti. Il loro operato è, infatti, oggetto di studio da parte di sociologi, filosofi e psicologi sociali che si occupano di “conflict resolution”.
“I membri dell’associazione – spiegano gli organizzatori Guaraldo e Bernini – sono profondamente convinti che il conflitto israelo-palestinese non sia risolvibile attraverso la violenza e che solo attraverso un’azione di sensibilizzazione reciproca delle speranze e delle sofferenze delle due parti in conflitto sia possibile mettere fine al ciclo violento, allo spargimento di sangue e all’oppressione del popolo palestinese. Per i Combatants for peace solo attraverso mezzi nonviolenti sarà possibile arrivare ad una comprensione delle aspirazioni nazionali di entrambe le parti”.
24.04.2014