“Che cos’è che ancora oggi rende Dante così attuale?” Questa è la domanda a cui Marco Santagata, ordinario di letteratura italiana all’università di Pisa, scrittore, storico e critico, ha voluto dare risposta durante la lectio magistralis “l’attualità della commedia”. L’evento ha aperto il ciclo di iniziative proposte da università, Amministrazione comunale, Progetto culturale della Diocesi veronese e Società letteraria in occasione dell’anniversario per i 750 anni dalla nascita di Dante Alighieri.
Santagata è stato introdotto da Arnaldo Soldani, docente di linguistica italiana e membro del comitato scientifico delle celebrazioni dantesche veronesi. Alla conferenza erano presenti anche i docenti Edoardo Ferrarini e Paolo Pellegrini, il presidente della Società letteraria Daniela Brunelli e il presidente della Commissione Cultura del Comune di Verona Rosario Russo, tutti membri del comitato scientifico.
L’attualità della commedia. “All’interno della Commedia – spiega Santagata – la scrittura di Dante ha la capacità di riprodurre non solo il reale, ma anche i meccanismi di percezione del reale che sono propri dell’esperienza umana. Un modo di rappresentazione ellittico e scorciato, un testo che non è autosufficiente, ma che ha bisogno di integrazioni esterne per essere compreso e racchiude al suo interno le caratteristiche tipiche della letteratura moderna dove anche il non detto è carico di significati. Questo è il tratto che più di ogni altro fa della Commedia un opera attuale, che ancora attrae e spinge il lettore all’immedesimazione”.
Il lettore ideale della commedia. Lo studioso, attraverso la lettura del canto IX del Paradiso e del canto X dell'Inferno e con un linguaggio comprensibile anche ai non addetti ai lavori, ha spiegato la difficoltà che si incontrano oggi nella comprensione della Commedia. Il tutto si sostanzia non nella complessità di linguaggio, quanto nell’oscurità di contenuto. Dante scrive per un pubblico a lui vicino, che conosce benissimo i personaggi di cui parla. Si rivolge a lettori che non hanno bisogno di spiegazioni particolari per capire le allusioni che, invece, ai lettori odierni restano oscure. Il lettore ideale della Commedia, per Santagata, deve avere le stesse conoscenze che ha l’autore. Deve conoscere la storia di Firenze, i particolari della biografia umana, politica e letteraria di Dante.
Prossimi incontri.
– martedì 17 febbraio il seminario “Le rime e la formazione intellettuale di Dante” tenuto da Zygmunt Baranski dell’università Notre Dame, alle 10.30 nell'aula T2 del Polo Zanotto,
– mercoledì 4 marzo "La monarchia: Dante scienziato e Dante profeta" con Paolo Chiesa, dell'università statale di Milano, alle 20.30 nell'auditorium Giovanni Paolo II, via Seminario 8,
– martedì 14 aprile "L'eterodossia in Dante secondo alcuni contemporanei", interverrà Teodolinda Barolini della Columbia university, alle 11 nella sala Unicredit di via Garibaldi 2,
– giovedì 16 aprile, l'intervento "Il volgare della commedia, il volgare nella commedia" di Luca Serianni dell'università La sapienza di Roma, alle 11 nell'aula T2 del Polo Zanotto,
– sabato 16 maggio, "Intelligenza distruttiva: uso abuso dell'intelligenza umana nella commedia (Ulisse)", interverrà Lino Pertile dell'Harvard university, alle 17 nella sala Unicredit.
I giorni 9-11 ottobre si terrà un convegno internazionale organizzato in collaborazione con il Centro scaligero di studi danteschi.
La terza importante iniziativa vede l’ingresso di Verona nella prestigiosa Summer school internazionale in Studi danteschi dell’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. La Summer school, che sino a oggi si era tenuta annualmente a Ravenna durante l’ultima settimana di agosto e che offre ai partecipanti un ciclo di corsi, seminari e conferenze tenute da illustri specialisti e dedicate al pensiero e all’opera dell’Alighieri, da quest’anno aprirà anche una sessione veronese che impegnerà la seconda parte della settimana.
19.01.2015