Il cartellone del "Centenario della Grande Guerra" si chiuderà al polo Zanotto il 23 giugno, alle 21.15, con lo spettacolo “La Grande Guerra meschina” di Alessandro Anderloni. Lo spettacolo vedrà la partecipazione di Raffaella Benetti per la parte corale e di Thomas Sinigaglia nell’accompagnamento musicale. L’ingresso è libero e gratuito.
“La Grande Guerra meschina” con drammaturgia, testi e regia di Alessandro Anderloni nasce dalla ricerca bibliografica, l’ascolto e il recupero di episodi storici che si tramandano tra gli abitanti della montagna. L’opera prende le mosse dall’argomento proibito delle fucilazioni e delle decimazioni sommarie, l’aspetto più sconvolgente della cosiddetta “amministrazione della giustizia militare” dell’esercito italiano dietro al quale, secondo il regista, si celano le responsabilità degli atroci crimini di guerra perpetrati dallo stato maggiore dell’esercito, dai comandanti d’armata, da molti ufficiali superiori. “La Grande Guerra meschina – spiega Anderloni – affronta l’argomento degli ammutinamenti, delle diserzioni, dell’indisciplina, dell’odio verso gli ufficiali, dell’autolesionismo, delle feroci battute e dei cartelli satirici contro le autorità e le istituzioni, delle dolorose canzoni di guerra intonate nelle trincee. Si scopre che la così detta Grande Guerra, che di grande ebbe solo l’immenso numero di morti, fu tutt’altro che combattuta a furor di popolo ma, al contrario, fu combattuta oltre che voluta contro il popolo”.
Alla narrazione si intrecciano i canti, dalle ballate contro la guerra di Bertolt Brecht, "Kanonen Song" e "La leggenda del soldato morto", con la musica di Kurt Weill, a perle della musica cantautoriale come "Il disertore" (Vian), "Garbato amore mio" (Fossati) e "Poca voglia di fare il soldato" (Finardi), fino alle struggenti melodie popolari nate nel primo Dopoguerra come "Disertore dal Veneto" e "Stelutis Alpinis" dal Friuli.
Alessandro Anderloni si dedica al teatro fin da giovanissimo, prima come attore, poi come autore e regista dei suoi testi. Più di quaranta gli spettacoli scritti, diretti e messi in scena dagli anni Novanta. Dopo la laurea in Lettere all’università di Verona, ha iniziato un percorso professionale di autore e di regista cui ha affiancato un'incessante attività di didattica teatrale nelle scuole, nei centri per persone disabili, nelle carceri e nei quartieri di paese.
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22.06.2015