Pratiche che ricreano convivenza: questo il tema del convegno internazionale “Connessioni decoloniali” in programma per il 19 e 20 maggio al Polo Zanotto dell’università di Verona e il 21 maggio nella Sala Lodi di via San Giovanni in Valle. L'iniziativa è coordinata e curata da Rosanna Cima, ricercatrice di Pedagogia generale e sociale dell’ateneo scaligero, Maria Livia Alga, antropologa e Mariateresa Muraca, dottoressa di ricerca in Scienze della formazione. Al convegno parteciperanno artiste, professioniste dei servizi socio-sanitari, ricercatrici, docenti, educatrici, donne e uomini che operano nel sociale e vivono esperienze comunitarie. Connessioni decoloniali prenderà il via giovedì 19 maggio alle 9.30 nell'aula T1 del Polo Zanotto.
“Quotidianamente – spiega Rosanna Cima – viviamo forme di incontro e convivenza che resistono al regime di individualismo e abitano le differenze senza consumarle. Le connessioni decoloniali nascono dal riconoscimento della comune implicazione nella storia, da gesti che riequilibrano le ingiustizie. Le connessioni decoloniali generano processi di costruzione condivisa del sapere, pratiche di cura, pratiche genealogiche, immaginari postesotici, esperienze comunitarie”.
Il laboratorio connessioni decoloniali è nato a Verona e lavora con assistenti sociali, infermiere, educatrici, mediatrici culturali e artiste che ogni giorno si sforzano di ridurre la violenza istituzionale e contrastare le retoriche umanitarie.
La partecipazione dà diritto a due crediti formativi per gli studenti e studentesse di Scienze dell'educazione, della laurea magistrale in Scienze pedagogiche e della laurea in Servizio sociale. Per ulteriori informazioni, è possibile scrivere a: connessionidecoloniali@gmail.com. Il programma del convegno e tutte le attività in corso sono disponibili su http://connessionidecoloniali.tumblr.com/programma
12.05.2016