Dal primo ottobre 2015 Alberto Zamò, docente di anatomia patologica all’università di Verona, si trova in Germania, all'Istituto di Patologia dell'università di Würzburg, per svolgere un progetto inerente la genomica di un sottogruppo specifico del linfoma follicolare. “La ricerca – spiega il docente – è supportata dalla Fondazione Alexander von Humboldt, organizzazione supportata dal Governo della Repubblica Federale di Germania con lo scopo di incrementare la collaborazione con altri Paesi, promuovendo allo stesso tempo la ricerca di qualità in Germania. In questo contesto, sono stato invitato alla riunione annuale della Fondazione che si è tenuta a Berlino dal 6 all'8 luglio ”.
“Il tipo di neoplasia che studiamo – continua Alberto Zamò – è relativamente comune, e ha un decorso clinico indolente ma incurabile. Sino a tempi recenti era ritenuto geneticamente uniforme, tuttavia studi di vari gruppi tra cui il nostro hanno dimostrato come una proporzione significativa di casi manchino della traslocazione cromosomica ritenuta alla base della patogenesi di questa malattia, la t(14;18). Non è noto tuttavia quali eventi genetici alternativi possano causare questa malattia nei casi oggetto del mio studio. Queste informazioni sono importanti anche dal punto di vista della gestione dei pazienti, perché sembra che la risposta ai comuni regimi terapeutici sia in parte diversa. Al fine di trovare delle risposte a questi interrogativi, abbiamo intrapreso un sequenziamento genomico di nuova generazione (NGS) di una serie di casi, ed abbiamo individuato alcune vie molecolari specificamente alterate nei linfomi follicolari traslocazione-negativi”.
Nell'ambito dell’intera manifestazione, il docente dell’ateneo scaligero ha incontrato poi il presidente della Repubblica Federale, Joachim Gauck “Il presidente – racconta Alberto Zamò – a seguito del suo discorso, si è intrattenuto brevemente con i presenti. Pur nella brevità del nostro incontro, si è mostrato molto interessato alla ricerca che svolgo in questo momento sul suolo tedesco”.
Nell’ultimo giorno di incontri, i ricercatori italiani supportati dalla Fondazione von Humboldt e il segretario generale della Fondazione Enno Aufderheide sono stati invitati dall'Ambasciatore d’Italia Pietro Benassi nella sede diplomatica italiana, dove è intervenuta la presidente della Camera Laura Boldrini. “L'onorevole – conclude Alberto Zamò – ha tenuto un discorso, elogiando lo spirito della Fondazione come particolarmente in linea con il migliore spirito europeista e si è successivamente intrattenuta con i presenti, discutendo le problematiche relative alla ricerca italiana o svolta da italiani all'estero."
14.07.2016