Alle 17 di giovedì 13 ottobre, nella hall del Polo Zanotto dell’Università, saranno inaugurate le installazioni di Michele Amato, Casa dell’Aria (2015-2016), e di Alice Padovani, Operette vegetali (2016), realizzate grazie Art Rounds, l’azione di crowdfunding promossa in occasione della passata edizione di ArtVerona attraverso la piattaforma Celeste Network in collaborazione con l’Università degli Studi di Verona.
Le opere, esposte dal 13 ottobre al 13 aprile 2017, sono l’esito della valutazione di una Giuria che ha visto Andrea Bruciati, direttore artistico, di ArtVerona e Roberto Pasini, storico e critico d’arte, professore di Storia dell’arte contemporanea all’Università scaligera, selezionare i progetti più rispondenti al Contest, “Una città in cui si possa tornare a respirare”, lanciato lo scorso anno per Art Rounds. Giurati e artisti parteciperanno alla cerimonia di inaugurazione.
“Respirare non è un fatto scontato – spiega Roberto Pasini – è l’atto inaugurale e l’alimento fondamentale della tua vita. Ma che cosa respiri, in genere non te lo chiedi. E forse è meglio, perché se sapessi che ciò che si respira oggi nelle città è una delle principali cause di morte del genere umano, allora cominceresti a stare male. Che cosa c’entra tutto questo con le opere di Alice Padovani e Michele Amato? Tantissimo, a ben vedere. Scelte con Andrea Bruciati come vincitrici nella iniziativa promossa da ArtVerona e Celeste Network, costituiscono una valida opzione creativa per stimolare attenzione non peregrina al riguardo. E grazie alla lungimiranza del Magnifico Rettore e della responsabile dell’Ufficio Comunicazione il pubblico le potrà ammirare pro tempore negli spazi dell’Ateneo veronese”. Il docente, poi, spiega quali siano i contributi di queste due opere rispetto al problema proposto: “Alice ha una predilezione genuina e officinale per il mondo botanico, che ci apparecchia davanti con la grazia e la precisione di un Linneo artistico del nuovo millennio; Michele propone uno strumento di simbolica riconversione in aria pulita del veleno che respiriamo, usando una chiave ironica e potente, adatta a farci sentire davvero nelle condizioni in cui siamo”. Le installazioni offrono allo spettatore non solo la ricchezza estetica di una ricerca sobria e intelligente, ma affrontano il problema con una delicatezza che ci rasserena. In questo felice binomio possiamo trovare la preziosa unione tra forza del pensiero creativo e attenzione ecologista alla vita.
Da quest’anno la collaborazione tra ArtVerona e l’Università di Verona si è estesa anche alla realizzazione di un appuntamento per la Kidsuniversity affidato alla consolidata partnership con l’Accademia di Belle Arti di Verona per ArtVeronaYoung; oltre al rinnovo di sinergia con il corpo docente dell’Università nel coinvolgere concretamente gli studenti in specifici progetti di ricerca.
12.10.2016