Quali sono gli spostamenti possibili e quali invece è necessario evitare? In piena emergenza Coronavirus, questa domanda risulta centrale per contribuire a ridurre al minimo il rischio di contagio. Con il decreto #IoRestoaCasa del 9 marzo sono entrate in vigore regole ben precise valide per tutto il territorio nazionale e riguardanti la diversa gestione di spostamenti e trasporti fino a venerdì 3 aprile. Il ministero dell’Interno ha raccolto le domande più frequenti in un utile decalogo per i cittadini.
Dodici domande riassumono e chiariscono il punto fondamentale del decreto: non si può uscire di casa se non per validi motivi. In questi rientrano gli spostamenti dettati da esigenze lavorative, ragioni di salute o situazioni di stretta necessità, che vanno comprovate attraverso un’autodichiarazione da presentare alle forze di polizia in caso di controlli. A chi ha sintomi da infezione respiratoria e febbre superiore a 37,5 è fortemente raccomandato di rimanere a casa, contattare telefonicamente il proprio medico e limitare al massimo il contatto con altre persone. Nessun blocco è previsto invece per i mezzi di trasporto pubblico, che continuano a funzionare regolarmente.
È possibile uscire per acquistare generi alimentari e non c’è necessità di accaparrarseli perché i negozi saranno sempre riforniti, in quanto non è prevista alcuna limitazione al transito delle merci, che possono continuare a circolare sul territorio nazionale. Si raccomanda tuttavia di ridurre le uscite solo per l’acquisto di beni legati ad esigenze primarie non rimandabili, evitando quindi lo shopping.
Stop anche a pranzi e cene dai parenti, mentre sono ammesse le visite a familiari anziani non autosufficienti, con l’accortezza di proteggerli il più possibile dai contatti essendo tra le persone più vulnerabili. Via libera all’attività motoria all’aperto, purché non venga esercitata in gruppo e sia rispettata la distanza interpersonale di un metro.
La violazione delle regole è punita con l’arresto fino a tre mesi o con multe fino a 206 euro, con pene più severe previste per chi adotterà comportamenti riconducibili a ipotesi di reato più gravi.