È partita ufficialmente, in occasione della 54esima edizione del Vinitaly di Verona, la candidatura a patrimonio culturale immateriale dell’Unesco della millenaria tecnica di appassimento delle uve della Valpolicella. Alla conferenza stampa di presentazione, che si è svolta alla presenza del presidente della Regione Veneto Luca Zaia, è intervenuto anche il Magnifico Rettore dell’università di Verona, Pier Francesco Nocini.
Presenti, nello stand espositivo della Regione Veneto, anche Pier Luigi Petrillo, vicepresidente del gruppo di esperti della convenzione Unesco sul patrimonio culturale immateriale, Christian Marchesini, presidente del Consorzio vini Valpolicella e Miriam Magnani, presidentessa della Strada del vino Valpolicella.
L’incontro è stato l’occasione per presentare i contenuti del progetto, che costituisce una ulteriore unica opportunità per valorizzare la cultura e il patrimonio vitivinicolo di Verona e del Veneto, divenendo un plus anche in termini di attrattività enoturistica del territorio. E’ stato costituito, per la prima volta, il Comitato promotore del percorso di candidatura, attorno al quale si auspica un’ampia adesione di istituzioni del territorio e soggetti privati che potranno dare valenza socio-economica oltre che culturale all’iniziativa.
“Quello dedicato alla tecnica di appassimento della Valpolicella ci auguriamo sarà il decimo sito Unesco del Veneto – ha affermato fiducioso il Presidente Luca Zaia – una grande opportunità in chiave di sviluppo della denominazione e del territorio, volano per le economie locali e di valorizzazione della tradizionale, inconfondibile e inimitabile tecnica di lavorazione. In tutti questi anni non è mai stata riconosciuta una tecnica di vinificazione, per questo è una sfida, ma questo dossier rappresenta quello che Unesco richiede”.
“Centrale, anche in questa occasione, – ha dichiarato il Magnifico Rettore Pier Francesco Nocini – è l’unità di intenti e il coinvolgimento tra Regione e Università. In questo senso, l’appoggio dell’Ateneo di Verona è incondizionato, in continuità con le iniziative di collaborazione attivate nei diversi ambiti a sostegno del territorio e con le progettualità di alta formazione, ricerca e trasferimento tecnologico nelle quali, il nostro ateneo è da anni impegnato, anche a supporto del settore vitivinicolo“.