Verona spalanca le porte del Camploy al teatro internazionale e si prepara ad accogliere compagnie da tutto il mondo nel nome del Bardo. Una settimana di spettacoli in lingua originale (con sottotitoli) o in inglese dalla Norvegia alla Serbia, dall’Ucraina alla Georgia, dal Regno Unito alla Grecia, fino al Bangladesh. Va in scena, dal 23 al 28 agosto, la seconda edizione del Verona Shakespeare Fringe Festival, realizzato grazie alla collaborazione tra il Comune di Verona e il Centro di Ricerca Skenè dell’Ateneo scaligero.
La rassegna, presentata in Comune giovedì 4 agosto, dall’assessora alla Cultura, Marta Ugolini, da Silvia Bigliazzi, direttrice del Centro di Ricerca Skenè e, in videocollegamento, dal direttore artistico Sistema Spettacolo di Verona, Carlo Mangolini, è inserita nel cartellone dell’Estate teatrale veronese, si propone di valorizzare in chiave sperimentale e innovativa l’opera di Shakespeare e di arricchire l’offerta culturale cittadina, rafforzandone la dimensione internazionale, multilingue e multiculturale.
Il Fringe Festival sarà inaugurato martedì 23 agosto, alle ore 21, con Enter Hamlet (Entra Amleto), prodotto dalla compagnia greca Persona Theater. Uno spettacolo multimediale che presenterà un Amleto in cerca di pacificazione, attraverso ricordi e stati emotivi che il protagonista riuscirà soltanto alla fine ad abbracciare in un atto di catarsi multimediale. Fondata ad Atene da Avra Sidiropoulou nel 2004, Persona Theater Company fa dell’inclusione e della diversità il cuore della propria filosofia.
Si proseguirà mercoledì 24 agosto, alle ore 21, con Shakespeare’s Women (Le donne di Shakespeare) prodotto dal Theatre of Eternal Values, compagnia italiana che rappresenta storie esemplari con l’intento di stimolare negli spettatori una più profonda comprensione di sé e del mondo. Combinando musica e recitazione, inglese del Bardo e contemporaneo, lo spettacolo accompagnerà gli spettatori in un vero e proprio viaggio con i personaggi femminili più famosi, da Ofelia a Titania a Lady Macbeth.
Giovedì 25 agosto, doppio appuntamento. Alle ore 18 andrà in scena Midsummer Night’s Dream (Sogno di una notte di mezza estate) prodotto dalla compagnia ucraina del Kyiv National Academic Molodyy Theatre che fonde la commedia shakespeariana con la tradizione popolare ucraina, ricreando un’esperienza teatrale in cui sfumano i confini tra realtà e leggenda. Un team con un’energica vocazione sperimentale, che della fusione tra classico e moderno, tra mezzi espressivi tradizionali e innovativi e della collaborazione tra generazioni diverse, ha fatto i propri punti di forza. Alle ore 21, invece, Shakespeare and Malice (Shakespeare e il male) esplorerà le radici della cattiveria umana, per far comprendere come l’estetica del male possa far emergere il lato più oscuro. Lo spettacolo è prodotto dalla norvegese Nordland Teater AS, una compagnia itinerante attiva dal 2013, che con i suoi spettacoli cerca di produrre immagini intensamente suggestive, combinando innovazione artistica e attenzione per i valori della comunità.
Venerdì 26 agosto, alle 21, sarà la volta di Much Ado About Nothing (Molto rumor per nulla) prodotta dalla compagnia del Tbilisi Nodar Dumbadze Professional State Youth Theatre, un’istituzione teatrale georgiana che da sempre guarda con particolare attenzione al pubblico più giovane proponendo spettacoli che coniugano tradizione e sperimentazione. Lo spettacolo è
ambientato ai giorni nostri ed è una versione dinamica e spiritosa della commedia originale, che sfrutta musiche moderne e un approccio innovativo.
Sabato 27 agosto, alle ore 21, arriverà Gamlet (ГамлеT), prodotto dalla compagnia serba The Brew, un collettivo di artiste e di studiose fondato nel 2022, i cui spettacoli interdisciplinari, multimediali e sperimentali si ispirano al genere della performance lecture come forma contemporanea di critica performativa, estetica e pratica discorsiva. La messa in scena esplorerà i punti di contatto fra l’Amleto di Shakespeare e i Demoni di Dostoevskij, attraverso una continua oscillazione tra romanzo e dramma, e un gioco combinatorio di allusioni e analogie.
Domenica 28 agosto, il Festival chiuderà con due spettacoli. Alle ore 18 Piyar Alir Bhanga Mukh/Shattered Faces of Piyar Ali (Frammenti di Piyar Ali), una performance a metà tra live e digitale che riscrive il Pericle, Principe di Tiro di Shakespeare. Prodotto dalla compagnia bengalese Bangla Connection, con sede a Birmingham, in collaborazione con lo Shakespeare Institute. Alle ore 21, Rough Magic (Magia da nulla), ispirato alla Tempesta shakespeariana, realizzato dagli
studenti e dalle studentesse del laboratorio teatrale della Summer School Shakespeare e il Mediterraneo, diretto da Jaq Bessell, John Blondell e Andrea Coppone. Una celebrazione dell’amore, della lingua e dell’espressività, del palcoscenico che trasforma cose e persone grazie ai magici poteri dell’illusione e dell’immaginazione.
Fondato da Silvia Bigliazzi e Sidia Fiorato, del Centro Skenè dell’Università di Verona, da David Schalkwyk, direttore del Centre for Global Shakespeare della Queen Mary University of London, e da John Blondell, del Westmont College nonché direttore della Compagnia Lit Moon Theatre di Santa Barbara (California), il Fringe Festival presenta le vie attraverso cui Shakespeare continua a dare voce all’immaginario collettivo, partendo da una pluralità di angolazioni, confermandone la vitalità e l’attualità.
Il Festival conta partner internazionali, tra cui: Shakespeare Birthplace Trust, Stratford-upon-Avon; Shakespeare Institute, University of Birmingham; Queen Mary University of London; Westmont College, Santa Barbara, California; European Shakespeare Festivals Network; Gdansk Shakespeare Festival; HamletScenen, Elsinore. Ed è parte integrante della Summer School ‘Shakespeare e il Mediterraneo’ organizzata dal Centro Skenè e dedicata quest’anno allo studio della Tempesta
shakespeariana.
Tutte le informazioni sono disponibili sul sito e sulla pagina dell’università.