La squadra della Scuola di specializzazione di Pediatria dell’università di Verona si è aggiudicata la vittoria della quarta edizione dei “Pediatric simulation games”, che si sono svolti a Latina dal 6 al 9 settembre. Con ottantasette sfide effettuate e trenta squadre in gara, hanno prevalso anche sui colleghi del Policlinico Mangiagalli di Milano.
Dopo due anni di fermo a causa Covid, sono tornati i “Pediatric simulation games”, le olimpiadi nazionali di Pediatria organizzate dall’università La Sapienza di Roma. La squadra di Verona, capitanata da Vittoria Berveglieri, ha dimostrato professionalità e reattività nell’affrontare le sfide, anche in presenza di forti complicazioni. Con l’aiuto delle tecnologie più avanzate, è stato possibile ricreare le situazioni più critiche che possono verificarsi nella realtà, simulando anche il successo o il fallimento delle operazioni svolte. Oltre a Berveglieri, il team scaligero si compone degli specializzandi Marta Arrigoni, Giulia Biancalani, Anna Carlotta Milocchi, Andrea Gastaldi, Barbara Cristiani, Valentina Folgheraiter e Chiara Pavan, preparati dai coach Davide Silvagni e Stefania Spaggiari.
“È una grande soddisfazione per me e per tutto il corpo docente della scuola di specializzazione in Pediatria dell’università di Verona che le specializzande e gli specializzandi abbiano ricevuto questo premio sul primo soccorso nell’emergenza pediatrica” dichiara il direttore Claudio Maffeis. “È un riconoscimento alla loro passione e al loro impegno per la cura di bambine, bambini e adolescenti e alla dedizione dei tutor che li hanno seguiti e motivati. Complimenti a tutti loro. Questo risultato costituisce certamente uno stimolo importante per incrementare ulteriormente il livello di qualità della nostra Scuola”.
Il trofeo rimarrà esposto all’ateneo per un anno, per poi essere consegnato dagli stessi specializzandi di Verona ai primi classificati della prossima edizione. Il passaggio di consegne permette così di stimolare la cooperazione tra le diverse scuole di specializzazione.
“Il fatto di essere con squadre internazionali – affermano i vincitori – è stata una boccata di aria fresca e ci ha arricchito tantissimo”. La competizione si è, infatti, caratterizzata per la presenza di squadre sia italiane sia europee. “L’opportunità che avete avuto in questi giorni di cooperare con i vostri colleghi europei è unica nel suo genere. Ogni anno il livello di preparazione è più alto e siamo felici di poter prendere parte a questo evento”, hanno ribadito i giudici ai partecipanti.