Istituire un nuovo corso di laurea triennale in Informatica nella città di Belluno per contribuire al rilancio dell’economia del territorio e per offrire ulteriori occasioni di formazione universitaria alle studentesse e agli studenti del Veneto. Con questo obiettivo martedì 25 luglio a Palazzo Giuliari si è tenuto l’incontro tra le e i rappresentanti di alcune delle istituzioni coinvolte in questo progetto di sviluppo da realizzarsi nei prossimi anni.
Il magnifico rettore dell’università di Verona, Pier Francesco Nocini, ha incontrato il direttore di Confindustria Dolomiti Belluno Andrea Ferrazzi, la presidente della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore Maria Giovanna Coletti con il vicepresidente Mirco Zandonella, la Consigliera regionale del Veneto Silvia Cestaro, l’assessora alla scuola ed alle politiche educative del Comune di Belluno Roberta Olivotto. All’incontro erano presenti anche il prorettore Roberto Giacobazzi, Matteo Cristani del dipartimento di Informatica dell’università di Verona, il direttore generale dell’ateneo Federico Gallo e i delegati del rettore Nicoletta Zerman e Federico Schena.
Il territorio bellunese è caratterizzato da un significativo calo demografico e dal progressivo invecchiamento della popolazione residente: ciò si traduce in una perdita della forza lavoro attiva, con conseguenze pesanti sia per i servizi pubblici essenziali come la sanità e l’istruzione, sia per il sistema economico e il tessuto industriale. Le aziende pubbliche e private registrano, in particolare, la carenza di giovani con competenze adeguate, soprattutto nell’ambito informatico. Proprio in questo contesto l’università di Verona intende sviluppare un progetto di formazione universitaria che funga da potenziale vettore di ripartenza per il territorio bellunese. Il nuovo corso di laurea, di durata triennale, si propone di fornire le competenze necessarie per operare negli ambiti della progettazione, realizzazione, sviluppo, gestione e manutenzione di sistemi informatici, sia in imprese produttrici nelle aree dei sistemi informatici e dei calcolatori, che nelle amministrazioni pubbliche, nelle imprese e nei laboratori che utilizzano sistemi informatici complessi; L’avvio del progetto offre, inoltre, una concreta opportunità per lo sviluppo e la promozione di attività di trasferimento tecnologico connesse con lo sviluppo locale, nonché con la valorizzazione delle tradizioni culturali, sociali ed economiche del territorio e con la loro capacità di contribuire a incrementare i rapporti internazionali e transfrontalieri.
“L’incontro di oggi – commenta il Magnifico Rettore Pier Francesco Nocini – rappresenta l’inizio di un importante percorso che l’università è lieta di condividere con convinzione con le istituzioni bellunesi e venete. Il nostro ateneo considera parte integrante della propria missione supportare lo sviluppo del territorio veneto, potenziando la propria offerta formativa, per rispondere in maniera sempre più adeguata alle esigenze di formazione accademica che provengono dalle comunità territoriali e dalle istituzioni di queste rappresentative, e rafforzando i legami con il mondo del lavoro per favorire l’incremento della competitività del sistema produttivo regionale”.
“Trattenendo i giovani sul territorio e attraendone da altre province, – dichiara il sindaco di Belluno Oscar De Pellegrin – il corso di laurea in Informatica garantirebbe una risposta forte ed estremamente efficace al problema dello spopolamento, con beneficio per l’intera provincia, e cambierebbe il volto della città di Belluno, con importanti ricadute sotto il profilo sociale, culturale ed economico. La scelta di Informatica rappresenta inoltre una forte spinta all’innovazione e contribuirebbe ad allineare le competenze richieste e quelle espresse dal territorio provinciale, con evidente beneficio sia per i giovani, sia per le imprese”.
“Il progetto con l’università di Verona – afferma Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti – sarà un tassello fondamentale della nostra strategia finalizzata ad accrescere l’attrattività del territorio, investendo in formazione e innovazione. La risposta delle aziende bellunesi è stata straordinaria: grazie all’impegno e agli sforzi della nostra Associazione abbiamo raccolto oltre quattro milioni di euro, risorse fondamentali per l’avvio del corso. Ancora una volta, Confindustria Belluno Dolomiti è riuscita a mettere insieme istituzioni e aziende per un progetto vitale per lo sviluppo della città capoluogo e dell’intera provincia”.
“Quel “… e Cadore” che è parte della denominazione della Fondazione intitolata a Tiziano Vecellio, impone al Centro Studi, oltre alla ricerca sul grande pittore, di avviare progetti legati alla sua terra conclude la presidente della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, Maria Giovanna Coletti
Da anni si sono diretti verso la rigenerazione urbana e culturale contando sulla guida prestigiosa di Antonio De Rossi, in accordo con il suo Politecnico di Torino. Si sono applicate formule innovative di pratiche culturali dirette verso i giovani per contrastare la fragilità della montagna e mitigare il suo spopolamento. Pertanto la nostra partecipazione al progetto di formazione universitaria ideato da Confindustria Belluno – Dolomiti e dall’università di Verona si pone in linea con i nostri fini statutari. Una partnership rafforzata anche dal fatto che l’Associazione degli Industriali bellunesi è stata tra i Soci più convinti che hanno costituito la Fondazione vent’anni fa”.