“Inno alla Gioia – Il viaggio di una vita” è il titolo del concerto che si terrà sabato 11 maggio alle 21 nell’aula magna del polo Zanotto in viale Università 4. Si tratta del concerto di debutto dell’’Orchestra universitaria di Verona e si inserisce tra gli appuntamenti del festival VeronaEuropa, promosso dall’ateneo scaligero insieme al Comune di Verona.
Insieme all’orchestra ci saranno anche il coro dell’università e le ragazze e i ragazzi della compagnia “Teatro a Rotelle” che porteranno in scena la narrazione, del tutto originale, della genesi dell’Inno alla gioia di Beethoven, il cui tema nel 1972 è stato adottato dal Consiglio d’Europa come proprio inno.
L’evento culturale serve in occasione delle celebrazioni europee sia per contestualizzare da un punto di vista storico e musicale la nascita della composizione dell’Inno alla Gioia il cui tema nel 1972 è stato adottato dal Consiglio d’Europa come proprio inno, sia per trattare il tema della inclusione e di come Beethoven non si sia fermato di fronte alla nota patologia uditiva di cui era afflitto rendendo più forte il messaggio di speranza.
“Il progetto dell’orchestra”, spiega Marco Caminati, docente della facoltà di Medicina e trombettista del gruppo, “nasce dall’idea di Chiara Della Libera, docente di Fisiologia e flautista, con la quale, insieme a Federico Boschi, docente di Fisica e oboista, abbiamo pensato di creare una realtà che raccogliesse musicisti accomunati dall’appartenenza all’ateneo scaligero. La formazione infatti è aperta a tutta la comunità accademica con l’’idea è di condividere una passione e fare buona musica insieme”.
Marcello Rossi Corradini, noto musicista veronese e direttore del coro dell’università, condurrà la compagine orchestrale insieme a coristi e attori in una performance multimediale all’insegna dell’inclusione, dedicata a uno dei maggiori compositori della storia della musica. “Beethoven diventa testimonial del superamento della disabilità”, commenta Corradini, “nessuno infatti lo ricorda per la sua sordità completa, di cui già era affetto quando compose l’Inno alla Gioia, opera che invece è nella mente di tutti noi”.
Sara Mauroner