Si è chiusa domenica 15 settembre la ventiduesima edizione del Tocatì, Festival internazionale dei giochi in strada. Le strade, questa volta, erano quelle del quartiere di Veronetta, dove il nostro ateneo ha le sue sedi principali. E l’università di Verona ha giocato un ruolo da protagonista.
Molte iniziative per le famiglie si sono svolte a Santa Marta, negli spazi antistanti la Provianda. Visite guidate alla collezione Contemporanea/contemporanei hanno animato il weekend, e il progetto ‘Arte contemporeanea in gioco’ – laboratori per bambini e bambine realizzati in collaborazione con la prima edizione del format Arte in gioco, l’iniziativa ideata dai Musei Civici veronesi – è stato un grande successo. Contemporaneamente alle attività ludiche e ricreative, all’interno di Santa Marta, nelle aule universitarie, due tavole rotonde e un convegno internazionale hanno approfondito i temi del patrimonio immateriale, dell’importanza della diversità culturale, dell’impatto del turismo sulle città. Niente di più congruente con il nuovo corso di laurea magistrale offerto dal nostro ateneo in Promozione e gestione del patrimonio territoriale e delle destinazioni turistiche, egregiamente rappresentato da Fabio Saggioro. Al Teatro Romano, domenica, due importanti momenti di approfondimento sui temi del patrimonio museale e della salute, hanno visto, ancora una volta, il nostro ateneo protagonista: Christian Greco, direttore del Museo egizio di Torino ha dialogato con Patrizia Basso, docente di archeologia, e Eliana Liotta, giornalista, ha dialogato con Federico Schena su sport, gioco e salute.
In una sinergia davvero unica fra città e università, fra generazioni diverse, la ventiduesima edizione del Tocatì ha permesso a molti e molte veronesi di conoscere la straordinaria bellezza architettonica, artistica e culturale del nostro ateneo, godere degli spazi all’aperto e dell’importante patrimonio che esso rappresenta per una città che resta, per molti, ancora da scoprire. Nonostante i timori per le variazioni alla viabilità, possiamo dire che poter godere degli spazi di Veronetta senza il traffico che solitamente la affligge è stata un’esperienza unica, ha reso possibile vedere con occhi diversi il quartiere, e comprenderne le potenzialità. Il senso del Public Engagement, lo abbiamo capito molto bene in questa edizione del Tocatì, consiste proprio nell’aprire l’università alla città e nell’aprire la città alle competenze dell’università.
Olivia Guaraldo delegata del rettore al Public engagement