Fumo, alimentazione scorretta, vita sedentaria e scarsa aderenza agli screening. Sono questi i principali fattori di rischio oncologico di cui si è parlato nell’incontro in Questura di Verona.
L’Unità Oncologia dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata Verona, diretta da Michele Milella, direttore del dipartimento di Ingegneria per la medicina di innovazione dell’università di Verona, ha organizzato una giornata informativa, rivolta al personale della Questura, dedicata alla prevenzione oncologica, con un focus su informazione e ricerca. Hanno partecipato diversi specialisti del team, tra cui dietista, chinesiologa e psico-oncologi, per offrire una panoramica completa sui fattori di rischio modificabili e sulle strategie per favorire la riduzione del rischio e la diagnosi precoce.
È intervenuta anche Sara Pilotto, docente del dipartimento di Ingegneria per la medicina di innovazione dell’ateneo, per illustrare il progetto STARLighT, uno studio clinico multicentrico nazionale, sostenuto da Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro e coordinato dall’Università di Verona. Lo studio, condotto nelle neoplasie polmonari, è uno dei primi al mondo a indagare l’efficacia della lifestyle medicine in oncologia e si colloca nell’ambito della prevenzione terziaria con strategie mirate a ridurre il rischio di recidiva, migliorare gli esiti clinici e limitare le complicanze nelle persone già colpite da una diagnosi oncologica.
Questa iniziativa risponde alla mission di promuovere la salute della comunità andando anche al di fuori dalle mura ospedaliere, incontrando gruppi di cittadini e offrendo attività di informazione sanitaria e sensibilizzazione sugli stili di vita adeguati. Obiettivi condivisi anche da Fondazione AIRC – che da 60 anni sostiene con continuità la ricerca indipendente sul cancro con l’obiettivo di trasformare le scoperte scientifiche in cure efficaci e diffonde la cultura della prevenzione e i risultati della ricerca in scuole, università, aziende e sui media – e LILT, partner del progetto.
All’incontro in Questura, davanti a decine di agenti di tutte le età, erano presenti Girolamo Lacquaniti, vicario del Questore, Annamaria Fiorillo, dirigente medico dell’Ufficio sanitario provinciale della Questura, Antonio Maria Cartolari, presidente comitato Veneto Trentino-Alto Adige AIRC e Sante Burati, presidente della sezione di Verona della LILT (Lega italiana per la lotta contro i tumori).
Nelle settimane precedenti a questo incontro informativo, medici e specialisti della UOC Oncologia, coordinati dalla dottoressa Elena Fiorio, e della Breast Unit di Verona, coordinata dalla dottoressa Francesca Pellini, hanno svolto due giornate in Questura, fortemente volute dal Questore della Provincia di Verona, Rosaria Amato, dedicate alla prevenzione del tumore della mammella, effettuando visite senologiche alle agenti della Polizia di Stato.
“L’attività di prevenzione senologica e l’incontro su prevenzione e ricerca fanno parte di un programma di sensibilizzazione che Aoui e Università di Verona stanno conducendo in collaborazione con Airc e le istituzioni cittadine”, ha spiegato Michele Milella. “In particolare il progetto è partito con la Questura per divulgare gli ultimi risultati scientifici e portare di persona la prevenzione là dove serve maggiormente, e cioè alle persone che tutti i giorni si prendono cura della nostra sicurezza. Continueremo in questo impegno con nuove iniziative rivolte anche ai soggetti di sesso maschile, estendendo alle altre istituzioni cittadine perché questo progetto pilota in Questura ha riscosso grande interesse e partecipazione”.
EI
con il contributo dell’ufficio comunicazione dell’Azienda ospedaliera



























