“Un uomo profondamente colto, estremamente umano, simpaticamente schietto” è questo il ricordo che Roberta Facchinetti, direttrice del dipartimento di Psicologia e Antropologia culturale dell’Università di Verona, ha di Guido Sala, docente della facoltà di Scienze della formazione, scomparso nel 2007.
Il ricordo dei colleghi. Un grande clinico e un ottimo docente che è riuscito a trasmettere il suo acceso interesse per la storia della medicina e della psicologia agli studenti di molte università del nostro Paese, da Catania a Palermo, a Udine per approdare nel 2002 all’Università di Verona.
“Guido Sala era un docente molto amato dagli studenti che ricordano con nostalgia le sue lezioni” ha commentato Valentina Moro, ricercatrice di Psicobiologia dell’ateneo.
La stessa nostalgia che si avverte entrando nell’aula che ospita l’incontro organizzato in suo onore dalla Facoltà di Scienze della formazione in collaborazione con il dipartimento di Psicologia e Antropologia culturale e ascoltando le parole di ricordo e commozione di coloro che lo hanno conosciuto durante i cinque anni trascorsi a Verona.
“Ricordo ancora l’arrivo di Guido in ateneo. Non ha avuto nessun problema ad inserirsi nel nostro ambiente. È riuscito subito a stabilire un ottimo rapporto con tutti senza scavalcare nessuno”. – queste le parole di Mario Longo, preside della facoltà di Scienze della formazione – “Era piacevole dialogare con lui perché trattava tutti con il rispetto dovuto riuscendo ad instaurare con gli altri un rapporto autentico e personale. Si presentava come una persona autorevole, riflessiva, attiva. Le sue proposte e suoi consigli su come affrontare le problematiche del mondo accademico e non solo, sono state sempre molto utili.”
Il suo ultimo libro L’incontro è stato anche un’occasione per presentare il suo libro, uscito postumo “Medicina e psicologia tra potere e impotenza” dedicato alla pratica clinica, alla formazione e in particolare all’importanza del recupero del rapporto con il paziente.
A ricordare il docente con le loro ricerche sono intervenuti Giorgio Cosmacini dell’Università di Milano, Giorgio Rezzonico, Ivo Quaranta , Marcello Cesa Bianchi e Aurelia Dall’Acqua Sala.