L'uomo immobile. E' questo il secondo libro scritto da Enrica Bonaccorti, conduttrice e scrittrice, "una bellissima ragazza diventata adulta, ma entusiasta come una bambina" come scrive il "Catalogo dei viventi" appena stilato e dato alle stampe da Giorgio dell’Arti. La Bonaccorti nella sede della Società Letteraria ha presentato, in anteprima nazionale, il suo nuovo libro "l'uomo immobile" (Ed. Marsiglio). L'evento si inserisce in Infinitamente, il festival di scienze e arti promosso dall'università in collaborazione con l'assessorato alla Cultura del Comune e il Consorzio Verona Tutt'intorno.Presenti Mario Allegri, Daniela Brunelli, Maria Fiorenza Coppari. A moderare l'incontro il giornalista Lorenzo Reggiani.
Il riassunto del libro. Anni fa, un neurologo direttore scientifico di un istituto specializzato nella gestione di pazienti in stato vegetativo, raccontò all’autrice quello che era accaduto nel suo reparto. Le sue parole ispirarono un breve racconto "Coma d’amore" che la Bonaccorti ha sviluppato e approfondito in questo libro, per coniugare le emozioni con le informazioni, alcune forse sorprendenti. Ma i rimandi scientifici che si possono trovare nelle pagine del libro sono stati controllati e approvati da esperti clinici del settore, anche se il vaglio ha lasciato passare generosamente qualche sbavatura "ospedaliera", ininfluente per l’attendibilità del percorso clinico. Stupisce ancora una volta la versatilità della Bonaccorti.
Enrica Bonaccorti: un personaggio. Da attrice di teatro a conduttrice radiofonica, dagli sceneggiati televisivi alla conduzione in televisione di programmi di ogni genere per non parlare delle canzoni che ha scritto, fra tutte quelle per Modugno: ‘La lontananza’ tradotta anche in Cina, e ‘Amara terra mia’, ora cantata persino in arabo per un video di Battiato. La sua immagine più nota è comunque legata alla televisione, prima come attrice in tante commedie e sceneggiati degli anni ’70 (‘La baronessa di Carini’ con Adolfo Celi – ‘Eleonora’ con Giulietta Masina) poi dagli anni ’80 come conduttrice: ‘Italia sera’, di cui ideò il titolo, la prima trasmissione quotidiana fra informazione e intrattenimento, che la fece conoscere da tutti e che le diede il primo Telegatto, poi il grande successo come padrona di casa di ‘Pronto chi gioca’, regina laica del mezzogiorno di Rai Uno dopo la madonna Carrà di ‘Pronto Raffaella’. Per dieci stagioni consecutive, fino al mitico ‘Non è la Rai’, Enrica è in televisione dal lunedì al venerdì, da settembre a giugno.