Tradurre con coscienza o teorie della traduzione a confronto. Parrebbe essere questa la summa dell’incontro tra Fabio Pusterla e il pubblico di Infinita…mente 2010. Sabato 30 gennaio nella preziosa cornice della Società Letteraria, ad un passo dal "liston" di Piazza Brà, il poeta-traduttore svizzero ha svelato alcuni arcani propri delle traduzioni. Presentava l’incontro Mario Allegri, docente di Letteratura italiana all’Università di Verona.
“Del modo di ben tradurre ne parla più a lungo che traduce men bene” scriveva Giacomo Leopardi nello "Zibaldone". Un’arte quella del traduttore di testi poetici che era una vera amalgama di teorie divergenti. Se i dubbi in riferimento ad un buon traduttore appartenevano due secoli fa ai pensieri del poeta di Recanati sembra essere meno criptica la situazione attuale: non è possibile la traduzione poetica tout court.
Retrocessione in serie B. “Coloro che si sono occupati da un punto di vista teorico della traduzione sembravano far parte di due squadre contrapposte – ha spiegato Fabio Pusterla – da un lato, c’erano quelli che, molto razionalmente, sostenevano l’assoluta impossibilità della traduzione poetica e all’opposto una squadra che probabilmente oggi non esiste più, o è stata retrocessa in qualche serie cadetta, la squadra dei linguisti tecnologici”. La squadra dei linguisti (più) tecnologici ovvero maggiormente affascinati dalle infinite potenzialità del progresso informatico ritenevano che il passaggio da una lingua all’altra fosse una mera questione tecnica.
L'incoscienza del traduttore. Se il passaggio da una lingua all'altra non è mera questione tecnica e il rischio di cedere a improbabili saccheggi dal vocabolario è parte propria del mestiere di traduttore, qual è il motivo per il quale tanti letterati si lasciano prendere e perdere dalla corrente di un'operazione tanto affascinante quanto rischiosa? "Non è l'incoscienza ma l'innamoramento alla poesia" ha affermato Pusterla.
Fabio Pusterla. Poeta tra i più considerati dalla critica, traduttore e saggista, si muove tra Italia e Svizzera, dove alterna l'insegnamento in un liceo di Lugano con i seminari sulla poesia italiana e sulla traduzione all'università di Zurigo.