Ogni anno l'Unicef pubblica, per conto delle Nazione Unite, un rapporto alla ricerca delle zone più colpite del pianeta. L’intento di questo documento è di sensibilizzare i media e l’opinione pubblica. Questo, però, resta troppo spesso un appello inascoltato. Eppure, come ricorda il rapporto “l’assistenza urgente da parte della comunità internazionale è essenziale per aiutare la gente ad affrontare le emergenze e a ricostruire la propria vita in seguito alle crisi umanitarie”.
L’Har. L’Humanitarian action report è una ricerca, pubblicata annualmente dall’Unicef, che esamina crisi che necessitano di un sostegno straordinario, in cui bisogna agire con urgenza per salvare vite umane, tra queste si presta particolare attenzione ai bambini. Fra i paesi che figuravano nel rapporto 2009, emerge Haiti.
I cambiamenti climatici e le catastrofi. È ormai generalmente accettata la probabilità che i cambiamenti climatici facciano aumentare la frequenza e l’intensità di eventi meteorologici estremi. “In questo quadro chi risentente maggiormente di una situazione al limite sono i bambini” ricorda l’Unicef nel suo rapporto. Ad Haiti, oltre alle migliaia di vittime mietute dal sisma del 13 gennaio scorso, la situazione più preoccupante riguarda gli orfani. In una situazione di grave caos, tra i molti volontari giunti sul posto per portare aiuto e speranza c’è anche chi sfrutta la situazione per scopi di lucro, mettendo in atto una vera e propria compra-vendita di bambini rimasti orfani. Per far fronte a questa situazione, non solo ad Haiti ma anche in altre zone del mondo colpite da disastri naturali, l’Unicef guiderà il Sotto-Settore Protezione dell’infanzia. Questo avrà il compito di permettere a più di 50 mila bambini di accedere a cure mediche, psicologiche e a spazi ricreativi.
Il disinteresse dei media. Il problema principale sta proprio nel fatto che le emergenze vengono presto dimenticate, quando non del tutto ignorate finchè non accade il peggio. È questo il caso di Haiti, dove la morte di migliaia di persone ha portato sotto le luci dei riflettori la sofferenza di quest’isola e dei suoi abitanti. “I media però hanno la memoria corta– ha detto Andrea Iacomini, addetto stampa di Unicef Italia, ad una conferenza tenutasi il 7 aprile e organizzata in collaborazione con l'ateneo per sensibilizzare i ragazzi delle scuole veronesi a temi di interesse sociale – E dopo un mese di sovraesposizione mediale, Haiti è tornata nel dimenticatoio”. Un altro obiettivo che l’Unicef si propone è quello di istituire una collaborazione costante con i mezzi di comunicazione, che permetta alle persone di formarsi un’opinione in merito ad eventi che, purtroppo, sono considerati generalmente poco notiziabili.