Rita Levi Montalcini: non solo scienza nella vita della senatrice e premio Nobel per la medicina. La scienziata è intervenuta in videoconferenza in nome della sua fondazione al convegno organizzato alla Gran Guardia il 14 aprile, “L’istruzione giuridica: garanzia per i diritti umani”, per parlare dei diritti civili e delle giovani giuriste africane. Hanno parlato con noi di questi temi di fondamentale importanza l’organizzatrice dell’evento, avvocato Nidia Bignotti e Donata Gottardi, docente di Diritto del lavoro nell’ateneo scaligero.
Rita Levi Montalcini. La scienziata premio Nobel, con un video messaggio inviato agli organizzatori, ha parlato degli anni della sua giovinezza, quando essere donna significava dover rinunciare a qualunque diritto. Oggi, però, è un dovere di tutti impegnarsi per garantire ad ogni donna il diritto all’istruzione e all’istruzione giuridica in particolare, perché è proprio questa che permette l’emancipazione femminile ai massimi livelli. “Oggi bisogna impegnarsi – ha detto Montalcini – per aiutare anche le donne dei Paesi in via di sviluppo, come l’Africa, di cui la fondazione onlus si occupa".
Il convegno. “Lo scopo del convegno è duplice – ci ha detto l’avvocato Bignotti – da un lato è importante a livello scientifico e culturale per via della tutela dei diritti umani e dall’altro ha una finalità sociale perché intende raccogliere fondi per le borse di studio destinate alle giuriste africane”. La commissione per i diritti umani dell’ordine degli avvocati di Verona, che ha organizzato l’evento, lavora per far sì che i Paesi più sviluppati, dove i diritti sociali sono garantiti a tutti, aiutino Paesi come l’Africa a far sì che tutti vedano riconosciuti questi diritti e abbiano la possibilità di esprimere le proprie capacità intellettuali.
Il divario tra uomini e donne. La professoressa Gottardi ci ha parlato di un enorme divario ancora presente nel mondo tra l’istruzione femminile e quella maschile, soprattutto per quanto riguarda l’istruzione terziaria, cioè quella che permette l’inserimento in posti di lavoro dirigenziali. “Se è assodato che bisogna lavorare per raggiungere l’obiettivo dell’annullamento dell’analfabetismo ovunque nel mondo – ha spiegato Donata Gottardi – è importantissimo soprattutto puntare sull’istruzione giuridica, che permette alle donne di conoscere a fondo i loro diritti e avere la capacità di elaborare e di promuovere novità nella comunità locale”. Dove ci sono donne, queste si inventano in modalità diverse rispetto ai loro colleghi uomini, ed è questo di cui l’Africa ha bisogno, secondo quanto è emerso nel corso della conferenza. “Un'altra cosa grave è la posizione dell’Italia nelle classifiche sulla parità di genere. Il nostro Paese è solo al settantaduesimo posto e questo è motivo di vergogna perché, nonostante la presenza femminile nelle università giunga a superare quella maschile, non si traduce poi nell’inserimento in posti di comando”. Ciò, secondo Gottardi, è imputabile ad una cultura familistica ancora troppo radicata nella nostra società che convegni come questo, stanno cercando di cambiare.