L’ateneo veronese ed Esu Ardsu, in collaborazione con Il circolo dei lettori e con il patrocinio della fondazione onlus Fabrizio De Andrè hanno fatto centro portando in anteprima nazionale “Bocche di rosa”; all’interno del chiostro di San Francesco, tra le mura della cultura, giovani e meno giovani hanno assaporato questa serata mix tra musica e lettura al chiaro di luna.
Bocche di rosa. Da Edgar Lee Masters a Fabrizio De André si è arrivati all’Unifestival con “Bocche di Rosa”, un concerto reading a cura di Enrico De Angelis che ha riproposto i testi dell’ “Antologia di Spoon River” tradotti da Fernanda Pivano durante il duro periodo censorio del Fascismo italiano. Nove canzoni sono state poi messe in musica da De André, inserite nell’album “Non al denaro, non all’amore, né al cielo”, le quali sono state esibite da dieci voci femminili.
Lo staff. Le poesie lette erano quelle di Edgar Lee Masters, le canzoni di Fabrizio De André, Giuseppe Bentivoglio e Nicola Piovani, ma chi sono stati i protagonisti assoluti della serata? Dieci bellissimi volti, e ugole, femminili hanno ammaliato i presenti con le loro voci; le cantanti erano otto: Terry Veronesi con ‘Un matto’, Grazia De Marchi ha proposto ‘Il giudice’, Raffaella Benedetti ha interpretato ‘Un malato di cuore’, ‘Un medico’ invece l’abbiamo sentito da Claudia Bidoli, Veronica Marchi ha cantato ‘Un chimico’, ed infine abbiamo sentito da Laura Facci ‘Un ottico’ e da Deborah Kooperman ‘Il suonatore Jones’. Proprio quest’ultima ha accolto le richieste fragorose del pubblico concedendo un emozionante bis. Le otto cantanti hanno straordinariamente interpretato a turno anche ‘La collina’. Le letture che hanno accompagnato la serata sono state interpretate da Sandra Ceriani e Margherita Sciarretta, mentre le letture del testo orginale e voce narrante era Enrico De Angelis. Non ultimi per importanza, perchè hanno degnamente dato il loro aiuto alla favolosa riuscita, sono i musicisti; Enrico Terragnoli al basso acustico e curatore degli arrangiamenti, Claudio Moro alla chitarra, Andrea Faccioli al banjo, bouzouki e chitarra, alla fisarmonica Giuseppe Zambon, per il clarinetto, ocarina e sax Marco Pasetto; viola e violino erano di Maria Vicentini, le percussioni di Tommo Castiglione e Massimo Rubulotta. Da ricordare ovviamente anche Gianni Franceschini per la regia teatrale e Michele Annechini per la produzione esecutiva.