Uno spin off nasce dalla volontà di dare una forma imprenditoriale alle potenzialità e alle competenze che emergono dai laboratori di ricerca. Secondo le parole del prorettore Bettina Campedelli gli spin off rappresentano la concreta realizzazione della ‘terza missione’ del sistema universitario italiano, che ha “l’importante funzione di integrazione del mondo universitario con l’ambiente sociale ed economico nel quale esso opera, grazie alla quale perseguire obiettivi di trasferimento delle nuove conoscenze prodotte della ricerca scientifica e di compenetrazione delle stesse con le competenze operative che sono già patrimonio diffuso del territorio di riferimento”.
Quali e quanti. Attualmente all’Università di Verona sono presenti cinque società spin off, organismi di diritto privato per l’utilizzazione industriale dei risultati della ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi. Il primo, la Evs embedded Vision Systems srl, costituita nel 2004, lavora con buone prospettive di successo allo sviluppo di sistemi embedded per l’elaborazione di immagini e visione tridimensionale. La Edalab srl, vanta cospicue committenze di ingegnerizzazione di prototipi di programma di sistemi embedded di rete. A dicembre 2008 si è costituito il terzo spin off, Officina Biotecnologica srl. che intende sviluppare la produzione e la commercializzazione di una particolare molecola chimica, titolare di un brevetto che identifica un metodo per prevenire e curare una particolare tipologia di diabete giovanile. Il 16 settembre 2009 si è costituito il quarto spin off, AltairMed s.r.l., che principalmente si occupa di sviluppo di soluzioni software e hardware destinati all'industria per applicazioni di robotica industriale per i servizi della sanità. Sono inoltre in fase di avanzata progettazione altri spin off: Julia, in corso di costituzione presso il dipartimento di Informatica, ha realizzato un software capace di analizzare altri programmi informatici scritti nel linguaggio Java, molto utilizzato per la programmazione di applicazioni per calcolatori personali e telefoni cellulari. E infine uno spin off nel settore della diagnostica medica e un altro nei settori del bio-diesel e del bio-idrogeno.
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Un ‘Protocollo d’intesa’. L’Università di Verona e PerInnovare SpA di Confindustria Verona hanno siglato un “Protocollo di intesa per iniziative congiunte a favore dell'innovazione tecnologica delle imprese” per promuovere il dialogo tra mondo della ricerca e mondo imprenditoriale, onde veicolare alle imprese il patrimonio di ricerca applicata generata in ambito accademico, e fare sì che le stesse, a loro volta, scambino con le strutture dell'ateneo le proprie esperienze tecniche e commerciali. Inoltre attraverso l’iniziativa Venture Community promossa dal gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Verona in collaborazione con il Liaison Office dell’area ricerca dell’università di Verona, è consentito a docenti e ricercatori del nostro ateneo di entrare in contatto diretto con imprenditori e potenziali creatori d’azienda sottoponendo la propria idea di impresa. Le idee ritenute di interesse sono quindi sottoposte tramite PerInnnovare SpA al “Club degli Investitori” della Venture Community composto da imprenditori, Business Angels, rappresentanti di Private Equity, Venture Capital, Istituti Finanziari.Ad oggi l’Università vanta 7 invenzioni in ambito medicale e delle biotecnologie a cui vanno aggiunte altre 20 invenzioni di ricercatori dell’Università di Verona, per la cui brevettazione, prima che venisse attivata l’attuale procedura, gli interessati hanno fatto ricorso a risorse esterne all’ateneo.