L'importanza della donna in Africa che sostiene la famiglia, la cultura, l'economia, la vita. Quale riconoscimento per queste donne che portano un intero continente sulle loro spalle? Il convegno che si è svolto nei giorni scorsi all'Università, è stato promosso dal Centro studi interculturali di Ateneo e Gma onlus, gruppo missioni Africa.
I protagonisti. Al convegno sono intervenuti Agostino Portera, direttore del Centro studi interculturali di Ateneo, Paola Dusi, aggregato di Pedagogia generale e sociale, Patrizia Sentinelli, già viceministro alla Cooperazione internazionale, Guido Barbera, presidente del Coordinamento di inziative popolari di solidarietà internazionale, Cipsi, Padre Vitale Vitali, presidente Gma onlus e Mrguerite Lottin, presidente dell'associazione interculturale Griot e giornalista.
Il ruolo della donna nella società interculturale. "In un mondo sempre più interdipendente, la donna contribuisce alla ricchezza della comunità" ha detto Agostino Portera "aiutandola da un punto di vista umano, culturale ed economico. Ma si tratta ancora di una donna che deve subire pesanti condizioni di sfruttamento".
Il femminile nella tradizione. Per avere valore dal punto di vista sociale le capacità di ciascuno devono essere sostenute e riconosciute. Secondo la tradizione, al femminile sono riservate le capacità del prendersi cura degli altri e della casa. Si tratta di capacità che "Vengono date per scontate e alle quali non viene riconosciuto alcun valore per il loro servizio effettivo alla comunità" ha spiegato Paola Dusi. Spesso però sono le donne stesse a limitare il loro potere d'agire. Secondo Dusi, le donne "Favoriscono il perpetuarsi del simbolico maschile non collaborando con le altre donne".
La donna dalla carta di Karukan Fuga al Nobel. Come ha ricordato Guido Barbera, presidente del Cipsi di Roma, la carta di Karukan Fuga è una carta dei diritti umani redatta nel 1236 per far vivere bene insieme alcune tribù africane. Nella carta si fa più volte riferimento alla donna, figura fondamentale per l'Africa. "Non offendete mai le donne, nostre madri" recita l'articolo 14 della carta. "Le donne in Africa, viste come collettivo, nel loro fare quotidiano già si dispongono per costruire la pace" ha detto Patrizia Sentinelli "queste donne hanno bisogno del riconoscimento mondiale per il loro fare per la pace". Per riconoscere e valorizzare il ruolo delle donne in Africa è nato nel 2008, durante un seminario a Dakar, la proposta promossa dal Cipsi e da ChiAma l'Africa del Nobel per la pace alle donne africane.
Aiuti internazionali, i veri bisogni. Di quali aiuti ha bisogno l'Africa? Secondo Marguerite Lottin, presidente dell'associazione internzaionale Griot e giornalista che vive in Italia da 25 anni, l'Africa ha bisogno di studiare e riscoprire la propria storia. "Gli africani copiano l'occidente" ha detto Lottin "ma copiano solo le cose malvagie perché non hanno un progetto dietro". Andare verso la "modernità" non significa per forza dimenticare il passato "Se le capanne nei villaggi venivano costruite in un certo modo c'era un motivo. Le case che vengono costruite oggi, non sono adatte per il clima africano e la gente vive peggio" ha concluso Lottin.