In occasione della giornata mondiale dell'osteoporosi, mercoledì 20 ottobre, Verona ospiterà una serie di eventi per sensibilizzare la città a questo tema che coinvolge gran parte della popolazione.
Osteoporosi: rischi e prevenzione. Secondo il 60% delle donne italiane l’osteoporosi è una conseguenza ineluttabile dell’età che avanza, senza prendere in considerazione che invece dipende dal proprio stile di vita e in particolare da dieta e attività fisica. Solo il 50% conosce il ruolo fondamentale della vitamina D per la salute delle ossa e sa che l’esposizione al sole ne stimola la produzione. Va meglio solo per l’importanza del calcio: 9 donne su 10 sanno che si trova nel latte e nei suoi derivati. Ma il dato più allarmante è che non esiste alcuna consapevolezza riguardo alla possibilità di svolgere una corretta prevenzione sia della malattia in età giovanile che delle fratture in età avanzata. Solo al Nord una esigua minoranza (18%) sa che l’osteoporosi si previene, invece, fin da bambini e che l’accumulo di calcio e vitamina D insieme all’attività fisica regolare a questa età è fondamentale per costituire ossa forti. Sulla base di questi dati, oggetto di una recentissima indagine,
L'iniziativa. L’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna – O.N.Da – ha deciso, in occasione della Giornata mondiale sull’osteoporosi del 20 ottobre, di coinvolgere oltre 70 ospedali premiati quest'anno con il ‘Bollino rosa’ – tra cui, con tre bollini, l’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona – per organizzare una serie di “Open day” dedicati alle donne, con esami gratuiti, incontri con specialisti, distribuzione di materiale informativo.
Il check gratuito. A Verona, la struttura semplice organizzativa di Reumatologia dell’ospedale di Borgo Roma, diretta da Silvano Adami, ordinario di Reumatologia nell'ateneo scaligero, ha organizzato per l’occasione un incontro formativo aperto alla popolazione. Durante tutto l’evento, che si terrà nell’aula magna del Policlinico dalle 13 alle 17.30, sarà possibile eseguire gratuitamente una densitometria ad ultrasuoni delle falangi, con calcolo del rischio di frattura nei successivi 10 anni. Sarà anche proposto un questionario sul dolore nelle pazienti affette da osteoporosi.