La memoria in un libro. In biblioteca Frinzi è stato presentato “Dall’autobiografia alla storia: le memorie delle atrocità di guerra in Toscana” (Pacini editore, Pisa 2010) di Francesca Cappelletto, docente della facoltà di Scienze della formazione di Verona prematuramente scomparsa nel 2007. A presentare il volume Leonardo Piasere, docente di Antropologia culturale dell’ ateneo. Il volume edito postumo è stato curato da due docenti di Antropologia culturale, Fabio Dei e Caterina Di Pasquale rispettivamente dell’ università di Pisa e Firenze.
Il contenuto. Il volume parla della memoria delle stragi nazi-fasciste in Toscana, in particolare nel paese di Sant’ Anna di Stazzema. La ricerca iniziata nel 1994, ha approfondito la memoria dei tragici eventi e Francesca Cappelletto è riuscita a trovare il quid sul come costruire il recupero della memoria collettiva nella gente del luogo. “Quando sono andato a Sant’Anna, gli abitanti esitavano a rispondere alle domande – ha spiegato Dei – Perché erano stanchi dei giornalisti che si interessavano al paese dopo anni dalla strage”. Ma instaurando un rapporto d’amicizia e spiegando che lo studio li avrebbe aiutati a recuperare la memoria, si sono mostrati disponibili. “Io, con il tempo sono diventata la loro nipotina” – ha detto Di Pasquale. Partire dalla memoria del singolo può ricostruire quella collettiva e un patrimonio storico che in Italia è stato dimenticato.
Il metodo di analisi. Francesca Cappelletto nell'approcciarsi allo studio ha preferito avvalersi delle fonti orali, perché reali: “Chiedendo agli abitanti i ricordi delle stragi nazi-fasciste, si ricostruisce la memoria di un paese”- ha specificato Di Pasquale -. Un altro aspetto rilevato è stata l’”incorporazione dei fatti”. I figli che non hanno vissuto queste esperienze negative, raccontano i fatti passati rivivendoli nei racconti dei genitori. Questo libro è il risultato di una ricerca, ma anche un gesto per ricordare Francesca Cappelletto”- ha concluso Piasere-.