Come vengono finanziate le start up di ateneo? Quali sono le iniziative che le sostengono? E come accedere alle agevolazioni regionali per le nuove imprese? Le risposte saranno date venerdì 11 marzo alle 14 nell’aula A del Palazzo di Economia con un seminario di studi promosso nell’ambito del progetto Sinergia.
Il programma dell’incontro. La giornata inizierà con l’intervento di Giusy Chesini, associato di economia degli intermediari finanziari dell’ateneo che affronterà gli aspetti problematici delle start up. Seguirà il Prorettore Bettina Campedelli che farà il punto sulle iniziative a sostegno delle start up promosse dall’ateneo. Paolo Ingravalle della Fondazione Giacomo Rumor illustrerà le agevolazioni regionali alle nuove imprese, mentre Ferdinando Magnino e Bernardo Moronato parleranno delle attività dei busines angels in Italia e nel Veneto. Il seminario sarà concluso dall’intervento “Gli investimenti dei fondi chiusi” di Claudio Giuliano di Innogest .
Le iniziative dell’ateneo. 15 strutture dipartimentali, 40 laboratori di ricerca, 32 grandi attrezzature scientifiche. E ancora: 740 ricercatori, 900 collaboratori e 200 tecnici di laboratorio e elaborazione dati. Sono questi i numeri che fanno dell’ateneo scaligero una punta di eccellenza nella ricerca italiana. “A questi dati occorre aggiungere gli oltre 56 000 prodotti della ricerca e 18 brevetti a titolarità di ateneo – spiega la professoressa Campedelli -. Diverse sono le attività messe in atto per rinforzare il collegamento con il mondo economico e produttivo: dal network UniVerona aziende al research broker team, per poi arrivare al joint project che, dal 2005, ha finanziato 79 progetti con oltre 8.5 milioni di euro. Sempre nell’ambito delle risorse finanziarie, nel triennio 2009-2011 il fondo di ateneo per la ricerca ammonta a circa 17 milioni di euro a cui vanno ad aggiungersi 21 milioni di euro in borse per la ricerca”.