Virus informatici e virus biologici a confronto. Vittoria Colizza, brillante scienziata dalla fondazione Isi di Torino è responsabile del Laboratorio di epidemiologia computazionale, Durante l’incontro con il pubblico di Infinitamente si è soffermata sulla trattatzione delle epidemie virali: sia nel web che in biologia.
Vittoria Colizza. Trentadue anni, è responsabile del laboratorio di Epidemiologia computazionale alla fondazione torinese Isi. Dottore di ricerca in Fisica statistica e biologica si interessa di caratterizzazione e modellizzazione della propagazione delle malattie infettive, integrando i metodi usati nello studio dei sistemi complessi e della fisica statistica con i sistemi di informazione geografica e l’epidemiologia matematica. Colizza è stata selezionata dal Consiglio Europeo delle Ricerche ed è vincitrice di una Starting Independent Career Grant (circa 200 vincitori su più di 9000 domande), un finanziamento e premio per giovani brillanti ricercatori per supportare le loro attività di ricerca e consentire loro di creare un team per affermarsi come futuri ricercatori leader in Europa.
Virus & Co. . Il virus è qualcosa di cattivo e veloce, di non riconosciuto da un corpo, che cambia velocemente, infetta e contagia: se si pensa questa definizione va bene sia per i virus delle malattie che per i programmi dei computer. Lo studio dei virus biologici parte comunque da quelli informatici, anche se sembra impossibile. Ci sono vari tipi di contagio: sociale, biologico, digitale e biodigitale e la Colizza li ha presentati con immagini e animazioni. Sono comunque modelli matematici quelli che possono studiare entrambi i virus: i fenomeni di epidemia si possono mettere a raffronto attraverso schemi e calcoli algebrici.
Le curiosità. Sono più di 1000 i virus nuovi inventati ogni mese. “Gli hacker sembrano divertirsi a fare queste cose, non abbiamo ancora capito perché” ha affermato la Colizza. Per chi fosse più curioso di virus biologici è consigliato il sito Influweb che fa parte di un progetto europeo che raccoglie milioni di cittadini e sembra essere lo strumento più efficace per fronteggiare la nuova ondata dell’influenza h1n1.