Tempo di bilanci per “Infinitamente” il festival di scienze e arti che si è tenuto a Verona dal 17 al 20 marzo. I dati della manifestazione sono stati presentati dal Rettore Alessandro Mazzucco, dall’assessore alla Cultura del Comune Erminia Perbellini, il vicedirettore della Fondazione Cariverona Marco Valdinoci e il vicepresidente di Agsm Mirco Caliari.
La manifestazione, giunta alla terza edizione, ha confermato il gradimento del pubblico; oltre 12.000 persone hanno frequentato incontri, concerti, laboratori e la mostra “Blow up, immagini del nanomondo” allestita a Palazzo Forti. Un pubblico entusiasta, composto da giovani e adulti che ha dimostrato di apprezzare la proposta e che ha affollato con vivo interesse tutti i numerosi appuntamenti della rassegna.
La manifestazione, ideata dall’Università in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune e il consorzio “Verona Tuttintorno”, ha portato nella città scaligera oltre 100 neuroscienziati, storici, letterati, filosofi, archeologi, storici dell’arte, psicologi, medici e giornalistiche hanno sviluppato in questa edizione il tema del perfezione, dell’errore e della differenza. Gli eventi sono stati organizzati dall’ufficio comunicazione integrata d’ateneo diretto da Maria Fiorenza Coppari in stretta collaborazione con docenti dell’Università, in particolare di Giovanni Berlucchi, uno degli indiscussi protagonisti nel panorama internazionale nel campo delle neuroscienze. La manifestazione è stata realizzata con il supporto delle Fondazioni CariVerona e Cattolica Assicurazioni con il patrocinio del Miur, dell’istituto di Neuroscienze e dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto. Tra i patrocinatori anche la Società Letteraria, l’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere e il Conservatorio di musica “Dall’Abaco”. Tra i sostenitori ancheAgsm e l’associazione calcio ChievoVerona.
Per quanto riguarda il pubblico, la maggior parte delle persone che ha partecipato ai vari appuntamenti ha un’età compresa tra i 20 e i 40 anni con una quota comunque importante di over 50. Un pubblico in prevalenza femminile, colto, laureato, appassionato di cultura, di scienza e di arte, che usa internet, affascinato dai nuovi orizzonti della ricerca e che si interroga sulle prospettive che si aprono al futuro dell’uomo.
Più di 6000 persone hanno assistito con interesse alle discussioni dedicate alle questioni scientifiche, alle sfide tecnologiche e alle domande filosofiche più stimolanti che le ultime frontiere della scienza – dalle neuroscienze all’intelligenza artificiale – stanno sempre più sottoponendo alla comunità scientifica e al nostro vivere quotidiano. L’ateneo ha colto l’occasione per incontrare il pubblico portando al di fuori delle aule accademiche temi di grande fascino. Il pubblico ha dimostrato di gradire la possibilità di un confronto diretto con i protagonisti del mondo della cultura e della ricerca dichiarando di avere appreso qualcosa di nuovo in ogni incontro. Sono state tante le domande accolte con grande disponibilità da tutti i relatori. Di particolare significato la fruttuosa sinergia consolidata tra Comune, ateneo e Consorzio Verona Tuttintorno, che ha visto lavorare gli staff a stretto contatto.
Tra i relatori molti i protagonisti di prestigio internazionale. Un migliaio di persone è rimasto affascinato dagli interventi dei filosofi Roberta De Monticelli e Giulio Giorelloil sabato pomeriggio alla Gran Guardia. Tutto esaurito anche all’appuntamento della domenica dedicato al temperamento in musica; oltre 600 persone sono rimaste affascinate dal maestro Andrea Cipriani, docente di psichiatria all’università di Verona e organista diplomato al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma e all’Universität für Musik und darstellende Kunst di Vienna, che ha svelato ad un pubblico affascinato il linguaggio delle note proponendo un inconsueto concerto – conversazione.
Nei giorni del festival, il Polo Zanotto è stato frequentato da 2500 persone che hanno assistito con interesse ed entusiasmo agli spettacoli proposti. Dalle note di Federico Poggipollini e dai ritmi della taranta che hanno fatto ballare tutte le persone in sala, al suggestivo “Mistero Buffo” di Dario Fo portato in scena dal suo allievo Mario Pirovano, dal magico mondo della scienza rappresentato sul palcoscenico da Lucilla Giagnoni fino alla contagiosa comicità di Giovanni Storti che per l’occasione ha proposto alcune divertenti gags per spiegare la resistenza fisica negli sportivi.
Tutto esaurito anche al concerto di sabato sera a Palazzo Castellani di Sermeti, dell’ensemble degli studenti del dipartimento di musica antica del Conservatorio “Dall'Abaco” di Verona Risonanze Antiche con l’allestimento dal titolo “Et è pur dunque vero? – L'arte dell'imperfezione” dedicato a musiche di compositori italiani e francesi dell’epoca rinascimentale.
Grande afflusso ai laboratori. Oltre un migliaio di bambini e adulti ha partecipato ai nove laboratori del sabato e della domenica. Giochi della mente, informatica, il gioco della maschera, studio delle opere d’arte, lingua inglese e matematica per insegnanti, con spazio anche per la musica e per l’arte: bambini e genitori che si sono immersi nel mondo della scienza e della ricerca spiegato in modo semplice ed anche divertente.
Successo anche per la mostra “Blow up, immagini del nanomondo” ” ideata dal Centro S3 di Modena con la collaborazione della fotografa Lucia Covi che resterà aperta fino al 17 aprile a Palazzo Forti. Durante il fine settimana del festival l’esposizione ha attirato 1700 visitatori che hanno percorso un itinerario visivo tra scienza e fotografia nel mondo alla scala dei miliardesimi di metro.