Cosa esprime il voto oggi? Come gestire la democrazia? Ad affrontare queste tematiche Pierre Rosanvallon, uno dei più grandi politologi francesi. Il docente del Collége de France terrà una lezione dal titolo “L’egalité dèmocratique” giovedì 5 maggio, alle 15, nella sala riunioni del dipartimento, al terzo piano del Palazzo di Lettere. L’evento è promosso dal dipartimento Tempo Spazio Immagine e Società con la Scuola di dottorato in Studi Umanistici, diretta da Gian Paolo Romagnani, ordinario di storia moderna.
La questione del voto. “Oggi il voto non è più un momento d’identificazione con un gruppo sociale, un territorio o un partito politico. Il voto ha cambiato natura – ha spiegato Rosanvallon -. Se in passato era la manifestazione di un’identità sociale, oggi esprime un’opinione individuale. Questa trasformazione è accompagnata da una crescente disaffezione nei confronti dei partiti politici e dalla crisi dello stato inteso come amministrazione dell’interesse comune.” Secondo lo studioso, nel mutato contesto contemporaneo, i cittadini devono essere in grado di difendersi da quella che lui definisce “controdemocrazia”. “La “contro democrazia” è costituita dall’insieme delle attività che non mirano ad associare il cittadino all’esercizio del potere, ma a organizzare il suo controllo su chi governa. E’ impossibile che tutti partecipino direttamente alle decisioni politiche, ma tutti possono esprimere opinioni critiche e partecipare alla vigilanza civica nei confronti del potere. Queste attività possono essere molteplici, più o meno formalmente costituite, i cui attori possono essere le associazioni, la stampa o anche i singoli cittadini su internet.”
La democrazia oggi. “Bisogna appropriarsi di continuo della democrazia – ha detto lo studioso francese -. Tocqueville pensava che la democrazia semplificasse sempre di più la vita politica, in realtà avviene il contrario. Lo sviluppo della democrazia rende la vita politica sempre più complessa. Ma questa è la condizione per impedire che un qualche interesse particolare la confischi a suo vantaggio.”
Biografia. Negli anni Settanta Pierre Rosanvallon è stato uno dei principali teorici dell’autogestione, intesa come alternativa democratica e partecipativa sia al capitalismo che allo statalismo. Negli anni Novanta – durante il governo Juppé – è stato fra i protagonisti della riforma della sicurezza sociale in Francia. Successivamente si è dedicato all’approfondimento dello studio delle grandi categorie politiche ed in particolare al ripensamento del concetto di democrazia. I suoi libri, sulla storia dell’esperienza democratica non solo francese, sono stati tradotti in 22 lingue. Fra le opere di Rosanvallon più recenti in italiano ci sono Il politico. Storia di un concetto, del 2005, Il popolo introvabile. Storia della rappresentanza democratica in Francia, 2005 e La politica nell’età della sfiducia del 2009.