“Viviamo in un'epoca di passioni tristi: un senso pervasivo di impotenza e incertezza che ci porta a rinchiuderci in noi stessi, a vivere il mondo come una minaccia”. Citando “L'epoca delle passioni tristi” di Benasayag, Agostino Portera, direttore del Centro studi interculturali dell'università ha voluto presentare Poiesis, una neonata associazione culturale fondata per promuovere la vita umana, il benessere e la cura della persona. “Diversamente.. utili”, al Polo Zanotto, ha dato il via alle attività culturali del gruppo, tra cultura, poesia, musica e letteratura.
L'incontro. Poche parole ma tanti fatti, la serata è stata abilmente condotta in tutta la sua semplicità. Gli intermezzi musicali hanno fatto da filo conduttore ai vari interventi dei presenti, tra letture, considerazioni, canti e analisi. Guariente Guarienti ha aperto la strada alla poesia, leggendo i versi più significativi di Maria Luisa Spaziani, Wislawa Szymborska e Emily Dickinson. Al centro la cultura come mezzo per promuovere il superamento delle barriere della diversità, per trasformare il concetto di diverso, abbattendo i muri e le paure dell'indifferenza.
Poiesis. “In una realtà che si fa sempre più grande e complessa – ha affermato Portera – Poiesis si impegna nel dare impulso all'educazione al dialogo interculturale e interdisciplinare nei settori scolastico-educativo, aziendale, giuridico, sanitario e della comunicazione”. Tante saranno le attività che verranno portate avanti, concerti, cineforum, conferenze, seminari, corsi e centri di ascolto. Obiettivi ambiziosi, ma raggiungibili rimettendo al centro di tutto l'arte e la cultura, unici mezzi per superare l'immobilismo che stiamo vivendo e uscire fuori da quel vicolo cieco che ci impedisce di vivere la nostra vita “diversamente”.