L’identificazione di nuovi biomarcatori per una diagnosi precoce delle malattie e la definizione di trattamenti innovativi specifici per il paziente attraverso le più recenti scoperte della ricerca molecolare sono i nuovi orizzonti della lotta alle neoplasie.
La nuova strategia riguarda in particolare i tumori del pancreas. Patologia severa che continua ad avere un importante impatto socio sanitario sulla collettività e che impegna fortemente la comunità scientifica con l’obiettivo di anticipare, quanto possibile, la diagnosi e studiare terapie più efficaci nella lotta a questo tipo di neoplasia.
Un significativo progresso in questa direzione è stato segnalato dalla prestigiosa rivista “Nature” che, nel numero di ottobre, ha pubblicato i risultati ottenuti dall'analisi della parte di genoma che codifica le proteine conosciute utilizzando una casistica di cancri del pancreas. Il lavoro è stato condotto nell’ambito dell’International Cancer Genome Consortium, consorzio internazionale a cui partecipa il team scaligero “Arc-net-alleati per la ricerca sul cancro” coordinato da Aldo Scarpa, direttore del Dipartimento di Patologia e Diagnostica dell’Università di Verona e che vede coinvolti anche il team Chirurgico del Policlinico, diretto da Claudio Bassi, docente di Chirurgia Generale e il team di Oncologia medica diretto dal Giampaolo Tortora di Oncologica Medica.
L’analisi dei geni di queste neoplasie ha identificato, oltre a quelle già note, nuove alterazioni molecolari che permettono di suddividere i pazienti in sottogruppi con diversa prognosi legata alla differente aggressività del tumore. “Il passo successivo – spiega Scarpa – sarà quello di espandere i risultati ottenuti cercando di capire quando queste alterazioni insorgono lungo la storia naturale del tumore e quindi poter essere utilizzate per una diagnosi più precoce. Inoltre queste molecole alterate potrebbero rappresentare bersagli per nuove forme di terapia. L'aspettativa e la qualità di vita dei nostri pazienti potrebbero risultarne sostanzialmente e finalmente migliorate”.
Arc-Net e il progetto internazionale Genoma Cancro. Arc-net nasce nel 2008 per iniziativa dell’Università di Verona, dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata e della Fondazione Cariverona, grazie ad un lascito di Miriam Cherubini Loro cui il Centro è stato intitolato. Da allora il team di medici, biologi, biotecnologi e immunologi lavorano alla ricerca di marcatori che possano permettere una diagnosi precoce della neoplasia al pancreas e sulla personalizzazione delle terapie. Nella primavera del 2011 il team veronese ha ottenuto un posto in prima fila nel consorzio internazionale Genoma Cancro e quest’anno è risultato tra i vincitori del bando per progetti quinquennali dell’Airc, l’Associazione italiana ricerca contro il cancro, focalizzato su studi che promettano di fornire nuovi strumenti diagnostici e prognostici per combattere le neoplasie. Il progetto è finanziato con più di 6 milioni di euro raccolti da Airc grazie al 5 per mille, di cui la metà è destinata ai tre gruppi di lavoro veronesi: Arc-net, che è il centro coordinatore nazionale, l’Oncologia medica e l’Immunologia, entrambe dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata. Per il progetto dell’International Cancer Genome Consortiumil team scaligero del pancreas, e che include la Chirurgia e l’Oncologia Medica, opera su tre fasi: l’analisi dei materiali, consentita dalla biobanca, ovvero l’archivio in cui sono conservati tessuti, sangue e tutto il materiale su cui studiare e fare ipotesi, i modelli quali le colture di cellule tumorali prelevate dai pazienti e l’utilizzo delle nuove tecnologie presenti presso il centro Arc-Net che consentono di sequenziare l’intero genoma.