“Vogliamo offrire una speranza ai giovani e dare risposte concrete ai loro problemi”. Con queste parole suor Germana Canteri ha aperto la conferenza “Il problema del lavoro e dell’occupazione”, il quarto incontro del corso “Giovani oggi, adulti domani. Quali scenari nel mondo globalizzato?”.
A moderare l’evento Donata Gottardi, direttore del dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Verona e tra gli ospiti Carlo Dell’Aringa, docente di Economia politica all’Università Cattolica di Milano, Marzia Barbera, docente di Diritto del lavoro all’Università statale di Brescia e Marco Peruzzi, assegnista di ricerca di Diritto del lavoro al dipartimento di Scienze Giuridiche dell’ateneo scaligero. Un economista, una giurista e un giovane ricercatore. Questi i protagonisti che hanno parlato ad una sala gremita di studenti e giovani in cerca di risposte e speranze per un futuro oggi incerto e precario.
La conferenza. Un lavoro stabile, una casa, una famiglia. Questi sono i sogni nel cassetto di qualsiasi ragazzo. Sogni oggi sfumati, lontani, quasi irrealizzabili. Giovani senza lavoro, senza progetti. Un presente incerto e un futuro a rischio. Questa infatti purtroppo è la dura realtà. Come si può risolvere uno scenario così critico? Cosa si può dire ai giovani d’oggi che saranno gli adulti di domani? Da queste domande nasce la conferenza sul lavoro e sull’occupazione giovanile. “Lancio due provocazioni da buon senso e non da giurista – ha affermato Gottardi – In questo periodo siamo spettatori inermi di continue riforme del lavoro. Servono davvero questi cambiamenti o creano ulteriori complicazioni? Inoltre sentiamo sempre parlare di disuguaglianze, di lavoratori stabili e precari, detti anche insider e outsider, è davvero necessario per restare in questo mondo globalizzato ridurre le sicurezza degli insider e diventare tutti outsider?”. “I giovani d’oggi subiscono una doppia penalizzazione – ha continuato Dell’Aringa – Oggi trovano solo lavori saltuari, temporali, instabili. Domani rischiano di non ricevere un’adeguata pensione”. Dell’Aringa ha ammesso che si è giunti a un punto di non ritorno, il problema è stato sempre rimandato e ora uscire dal tunnel è molto difficile. Ma bisogno farlo “per la loro vita lavorativa e per il loro diritto alla pensione”. “Un dato inquietante, che spaventa molto e deve darci una scossa, – ribadisce – è quello relativo alla disoccupazione. Per la prima volta in Italia il 35% dei giovani è senza lavoro. Dobbiamo pensare a qualcosa di grande, ritornare sul mercato più competitivi, rilanciare il nostro sistema economico con l’innovazione”. Barbera ha spostato invece l’attenzione dell’auditorio sulla cosiddetta “rivoluzione incompleta” che riguarda la parità lavorativa tra uomini e donne. “In passato l’uomo lavorava e la donna si occupava solo della casa e dei figli – ha spiegato la giurista – Oggi anche la donna è entrata nel mercato del lavoro. Una grande ed importante rivoluzione rimasta però incompleta. Il Governo infatti non ha saputo garantire alla donna le condizioni necessarie per permetterle sia di lavorare che di pensare ai figli, di soddisfare il suo bisogno di maternità. Manca un modello giusto ed egualitario ed è da qui che dobbiamo ripartire per far uscire delle buone idee”. Peruzzi invece, la voce di tutti i giovani e gli studenti, dopo aver ascoltato attentamente gli interventi e lo scenario lavorativo inquietante emerso, riesce a strappare un sorriso ai visi attoniti e sconsolati della platea. “Sapete che per gli italiani la gioventù dura fino ai 47 anni? In fondo siamo un popolo ottimista”.