Un emendamento della maggioranza relativo al "decreto del Fare", ha tagliato 240 milioni alle risorse destinate alle università più efficienti. La misura arriva dopo la pubblicazione delle «classifiche» dell’Anvur, l’agenzia nazionale per la valutazione del sistema universitario, sugli atenei che hanno ottenuto la migliore performance e in parallelo con la notizia che la quota di fondi che andrà alle università più «meritevoli» salirà dal 13,5 al 20%, circa 1,2 miliardi.
L'emendamento. Nel testo, infatti, è prevista l'istituzione del Programma nazionale per il sostegno degli studenti capaci e meritevoli, un meccanismo che dovrà gestire, attraverso una fondazione, borse di studio per gli studenti iscritti a corsi di laurea e di dottorato. Gli aiuti saranno suddivisi sulla base di una graduatoria unica nazionale: per accedere alle borse, gli studenti dovranno rispettare requisiti di merito, reddito e patrimonio.
La copertura finanziaria. Tuttavia, però, proprio da quei 1,2 miliardi sono stati “sottratti” i 240 milioni che andranno a finanziare la Fondazione per il merito, istituita dalla legge Gelmini, di carattere privato, e destinata a promuovere gli studenti più meritevoli ma nell’ottica di una collaborazione con il sistema industriale.
I tagli al FFO. L’intervento è arrivato dopo i tagli al Fondo di finanziamento ordinario all’Università che proseguono da tre anni (300 milioni quest’anno) e che hanno ridotto le risorse da 7 a 6,3 miliardi. Dopo la protesta della Conferenza dei rettori che si augura un ripensamento nel passaggio al Senato.