"Il lavoro che si cerca, il lavoro che non si trova". E' questo il titolo dell'incontro organizzato all'istituto Don Nicola Mazza. Un'occasione per ascoltare la testimonianza e le riflessioni di ex allievi del collegio sulle loro esperienze nel campo dell’imprenditoria. Presente il rettore Nicola Sartor. Lucio Bussi, giornalista economico de L'Arena, ha coordinato l’incontro e fornito spunti durante la conversazione.
Il rettore ha aperto il convegno con una diagnosi dei mali dell’Italia, indicando le crepe strutturali che hanno impedito al nostro Paese di essere competitivo. I più penalizzati da questa situazione sono infatti i giovani. Sartor ha poi ricordato che il ruolo principale dell’università è quello di formare i giovani, di dare loro cultura e metodo, senza dimenticare il sostegno alla ricerca di base con cui si cercano di innovare le conoscenze.
All'incontro sono state presentate tre diverse storie di esperienze imprenditoriali. Una realtà consolidata è Agrea, società avviata nel 1997 con lo scopo di testare i prodotti fitosanitari prima della loro entrata in commercio. Nicola Mori e Lorenzo Tosi, cofondatori della azienda, hanno sottolineato come la forza della loro impresa sia il gruppo di persone che ci lavorano, con le loro professionalità e diversità. Davide Morcelli ha presentato Proludia, giovane start up di giochi seri, il cui obiettivo di applicare il modello di gioco, inteso come insieme di regole per raggiungere un obiettivo, a tre diversi ambiti: il turismo, l’educazione e il marketing. Ancora diversa è la storia di Ivan Capraro, cofondatore di Adaptica, una start up padovana nel campo dell'ottica che ha avuto origine grazie alla relazione tra università e un'azienda privata incubatrice del progetto.
12.11.2013