Sono 80 gli studenti veronesi partiti alla volta del Trentino per la 26° edizione delle Universiadi. Dall’11 al 21 dicembre le Dolomiti di Fiemme e Fassa faranno da cornice all’evento internazionale che ha come obiettivo il collegamento fra il mondo accademico e quello dello sport. Dallo sci allo snowboarding, dal freestyle al pattinaggio, dall’hockey al tiro a segno con la carabina. Sono queste alcune delle numerose discipline sportive a cui parteciperanno 3600 persone, fra atleti iscritti alle università, dirigenti e allenatori, provenienti da 60 nazioni. L’Università di Verona non poteva di certo mancare a questo prestigioso appuntamento. Oltre alla competizione sportiva, gli studenti di Scienze Motorie parteciperanno anche come volontari all’organizzazione dell’evento. Dalla teoria alla pratica, dunque. Nei giorni scorsi, infatti, è stata siglata una dichiarazione in cui l’ateneo scaligero riconosce l’importanza dello sport. A questo accordo si aggiunge anche la ricerca condotta dal dipartimento di Scienze neurologiche e del movimento con l’obiettivo di mettere in luce le caratteristiche del volontariato nel mondo sportivo.
Le Universiadi sono un prestigioso evento culturale e sportivo multidisciplinare che si svolge ogni due anni in una località internazionale diversa e, come per i Giochi Olimpici, è prevista un’edizione estiva e una invernale. Il nome Universiadi racchiude in sé, armonizzandoli, i concetti di sport, di università e di universalità. Seguendo la filosofia della Fisu- la Federazione Internazionale degli Sport Universitari che si costituisce come fondamentale collegamento tra il mondo accademico e quello dello sport, principale promotrice e organizzatrice del festival internazionale- le Universiadi coniugano aspetti culturali ed educativi, in un clima di amicizia e sportività. Oltre alla città di Trento, che accoglierà nella policroma Piazza Duomo la cerimonia inaugurale, le sedi interessate sono il Monte Bondone, Pergine Valsugana, Baselga di Pinè, la Val di Fiemme e la Val di Fassa. La cerimonia di chiusura si terrà invece allo stadio del ghiaccio di Canazei. Numerose le discipline sportive coinvolte nell’edizione invernale delle Universiadi: lo sci, snowboarding, freestyle, pattinaggio di figura, pattinaggio short, tack e velocità, hockey, curling e biathlon. Quest’ultima rappresenta una novità assoluta per la Val di Fiemme: gli atleti coinvolti si cimenteranno in due specialità: il tiro a segno con la carabina e lo sci di fondo.
Ruolo dello sport fonte d’ispirazione e motore dell’innovazione. In occasione del recente congresso internazionale che ha aperto la manifestazione, il rettore Nicola Sartor e Federico Schena, docente dell’ateneo scaligero nonché presidente della Società italiana di scienze motorie e sportive hanno firmato una dichiarazione contenente le linee programmatiche relative al ruolo dello sport come fonte d’ispirazione e motore dell’innovazione scientifica e tecnologica. Il documento ha definito una nuova alleanza tra sport, università e industria in cui ci si propone di creare una fertile sinergia nell’intento di valorizzare gli aspetti valoriali, culturali, sociali ed economici dello sport. In questo contesto si inserisce la possibilità di incoraggiare la creazione di un gruppo internazionale di alto livello di esperti, la Geal, da istituire entro sei mesi dalla firma della dichiarazione. La Geal, formata dai rappresentanti del mondo accademico, dagli organismi sportivi e dell’industria, promuoverà la definizione di un piano strategico per sfruttare pienamente la suddetta alleanza al fine di delineare un elenco di azioni concrete per valorizzare, da un lato, il potenziale dello sport come fonte di ricerca scientifica e tecnologica, e dall’altro incentivare progetti che promuovano lo sport come strumento di innovazione e inclusione sociale.
La presenza dei volontari. La dichiarazione ha già dato alcuni frutti. Sono, infatti, 80 gli studenti veronesi che in questi giorni collaborano come volontari all’organizzazione dell’evento. «Tante sono le ragioni per cui vale la pena partecipare alle Universiadi come volontario – spiega Antonella Bellutti, responsabile area volontari e medaglia d’oro di Atlanta e Sidney nel ciclismo -. È un modo per seguire da vicino l’organizzazione di un evento complesso, contribuendo in modo determinante alla sua riuscita». La stessa Antonella Bellutti collabora alla ricerca “Processi motivazionali e volontariato sportivo nelle Universiadi invernali 2013”, condotta dai docenti Francesca Vitali e Federico Schena di Scienze Motorie Verona, insieme alla laureanda Camilla Trentin. L’obiettivo consiste nel mettere in luce le caratteristiche del volontariato nel mondo sportivo, che si realizza fondamentalmente in due contesti: quello delle società sportive e quello relativo ai grandi eventi. Secondo la letteratura scientifica ed economica la figura del volontariato è indispensabile per il successo di una grande manifestazione sportiva. «Le Universiadi invernali – afferma Vitali- offrono l’opportunità di ampliare tale analisi considerando le motivazioni dei volontari anche in relazione alle loro esperienze nel contesto sportivo. Si possono, inoltre, indagare altri aspetti cruciali piuttosto trascurati dalla letteratura come la soddisfazione per il volontariato sportivo e l’impatto di quest’ultimo su intenzioni e futuri comportamenti legati agli stili di vita».
11.12.2013