Fornire un contributo concreto a favore di una giustizia vicina ai problemi dei cittadini. Questo l’obiettivo di "Mediazione e Adr nelle controversie civili e commerciali: ritorno a una giustizia di prossimità?", il convegno internazionale che si svolgerà giovedì 3, alle 14.30, e venerdì 4 aprile, alle 9, nell’aula magna del dipartimento di Scienze giuridiche. Per l’occasione studiosi, giuristi, economisti, magistrati, avvocati, istituzioni e ospiti stranieri si confronteranno sui temi della mediazione tra le parti e degli strumenti alternativi di risoluzione delle controversie, i cosiddetti Adr, Alternative dispute resolution. L’evento è organizzato dal dipartimento di Scienze giuridiche con il patrocinio di Comune di Verona e Banca Popolare di Verona. L’appuntamento è stato organizzato dai docenti dell’ateneo Tommaso Dalla Massara, Alberto Tedoldi, Marco Torsello e dal docente dell’ateneo patavino Federico Reggio.
"Ritengo molto importante – spiega Dalla Massara – che prosegua il dialogo tra magistratura, avvocatura e università su temi nevralgici. A Verona questo dialogo è possibile e proficuo da anni, anche grazie all'esperienza dei protocolli "Valore-Prassi", con i quali si condividono le migliori pratiche applicative. E quando l'università può offrire le proprie competenze per contribuire alla soluzione dei nostri problemi – in questo caso, in tema di giustizia – ha raggiunto uno dei suoi obiettivi. Da questo punto di vista, ci sono i presupposti perché Verona sia un laboratorio virtuoso anche in ambito di mediazione".
"La mediazione, nella quale le parti stesse sono protagoniste della ricerca di una soluzione sostenibile alla controversia che le contrappone – spiega Tedoldi – appare particolarmente promettente non solo per corrispondere alle note esigenze di ridurre il carico di lavoro dei tribunali, garantendo la possibilità di addivenire a soluzioni certe e rapide in sede extragiudiziale. Proprio per la sua caratteristica di strumento che valorizza l’autonomia delle parti, e tra di esse promuove un dialogo costruttivo in un ambiente riservato e protetto, infatti, la mediazione offre importanti opportunità per operare positivamente anche sulle relazioni interpersonali su cui si innesta il conflitto. Lo spazio dedicato all'indagine di profili legati agli interessi, ai bisogni e alle relazioni delle parti – continua il docente – consente anche di uscire da una visione squisitamente tecnica della gestione della controversia giuridica, offrendo alle persone direttamente coinvolte un ruolo e un'attenzione al momento non ugualmente garantite da altri strumenti di soluzione della controversia e soprattutto da un processo civile troppo spesso ridottosi a formalistico rito burocratico. Proprio per questo, nel novero degli Adr, strumenti alternativi di soluzione della controversia, la mediazione – specie se affidata a figure specificamente preparate sul piano professionale – rappresenta l'occasione per realizzare una "giustizia di prossimità" la quale risulti, oltre che facilmente accessibile e comprensibile al cittadino, anche maggiormente controllabile dallo stesso nel suo svolgimento e nei suoi contenuti".
03.04.2014