Anna, Marco, Camilla, Sara, Erika, Marina, Gabriela Thais, Davide, Neliana. Nove giovani dottori e dottorandi dell’università di Verona #nelcuoredellaricerca che hanno potuto realizzare i propri progetti di ricerca grazie alle donazioni del 5 per mille. Quest'anno l'università ha deciso di rinforzare il proprio ruolo come fulcro della ricerca, da sempre al centro della sua missione e della sua visione. Le scelte responsabili dei cittadini con il 5 per mille, da quando è attiva questa opportunità, vengono interamente destinate a progetti di internazionalizzazione della ricerca scientifica. L'hashtag #nelcuoredellaricerca serve a sottolineare le storie di chi ha già potuto compiere parte del proprio periodo di studio e ricerca all’estero e di chi potrà farlo grazie alle donazioni nel 2014.
I loro progetti, così come quelli di altri 12 colleghi, sono stati selezionati e finanziati attraverso il bando Cooperint del 2012 sostenuto dai proventi della campagna del 5×1000 di ateneo del 2010. Un investimento di 86.639,29 euro sul loro futuro e sulla ricerca grazie al quale i 21 dottori e dottorandi hanno potuto collaborare con centri di eccellenza internazionale quali la Harvard Medical School di Boston, il King's College di Londra o l’Université de Paris 1 Panthéon Sorbonne. Dalla medicina agli studi giuridici, passando dalle scienze biomediche all’economia e agli studi umanistici, i progetti selezionati e finanziati con il 5×1000 del 2010 sono solo alcuni dei circa 100 progetti di mobilità internazionale finanziati in questi anni. Alcuni dei vincitori del bando sono già tornati e altri rientreranno a Verona dove i frutti di quelle ricerche potranno essere messi a disposizione di tutti.
“I fondi ottenuti grazie al 5×100 – ha spiegato il rettore Nicola Sartor – saranno destinati esclusivamente ad ampliare la platea dei nostri giovani impegnati nella fase più elevata del proprio percorso formativo, il dottorato di ricerca. Tali risorse serviranno, infatti, a valorizzare le loro professionalità e acquisizioni di conoscenze in una dimensione internazionale attraverso un’esperienza all’estero. Un’esperienza valida non solo per la ricerca, ma anche per i contatti con coleghi e scienziati provenienti da tutto il mondo che essa può offrire agli studenti” .
Il 5 per mille è una quota, pari al cinque per mille dell'imposta sul reddito delle persone, per il sostegno di particolari enti no profit, di finanziamento della ricerca scientifica, universitaria e sanitaria. Non comporta oneri aggiuntivi al contribuente che sceglie liberamente il beneficiario del proprio 5 per mille. Per sostenere l’università di Verona basterà firmare nell’apposita sezione dedicata al “Finanziamento della ricerca scientifica e della università” e inserire, nello spazio indicato, il codice fiscale dell’ateneo: 93009870234. Una risorsa importante per la comunità accademica perché garantisce maggiori opportunità per nuove cure che migliorino la salute pubblica, nuovo impulso all’innovazione tecnologica e concrete possibilità di crescita per i giovani.
La parola ai nostri testimonial. “Grazie al 5×1000 – ha commentato Neliana Rodean, dottoranda di ricerca di ateneo – ho potuto sviluppare il mio progetto di ricerca alla Columbia University. I fondi ottenuti grazie a questa iniziativa, infatti, mi hanno permesso di partire per gli Stati Uniti e di prendere parte ad attività didattiche e formative sotto ogni punto di vista. Ritengo che tale possibilità sarà indispensabile per la mia futura carriera”. Riscontri positivi anche per Sara Scola. “Il fatto di aver usufruito dei fondi del 5×1000 – ha riferito la dottoranda – ha sicuramente aggiunto valore alla mia ricerca, dandole un respiro internazionale. È stata un’occasione unica per testare la vita accademica in altri atenei stranieri e per conoscere il metodo di lavoro dei colleghi stranieri.
Il progetto Cooperint con i fondi 5×1000. A partire dal 2009 i fondi 5×1000 derivanti dalla dichiarazione dei redditi sono stati utilizzati per finanziare periodi di formazione all’estero di giovani ricercatori dell’Università di Verona. Nel 2009 le risorse disponibili totali per il bando Cooperint erano 220.000 euro di cui 160.340,15 derivanti dall’assegnazione del 5 per mille. I progetti selezionati e finanziati erano di diverso tipologie. Dalla possibilità di ospitare giovani ricercatori e docenti stranieri, alla mobilità dei docenti di ateneo verso università straniere e di dottorandi, assegnisti, giovani ricercatori verso università straniere. Attraverso il bando Cooperint del 2010 e grazie a fondi del 2008 sono stati finanziati 31 progetti, 21 nel 2011 con i proventi del 2009 e altrettanti nel 2012 con proventi del 2010.
Ascolta le interviste al rettore Nicola Sartor, ai delegati Mario Pezzotti e Lidia Angeleri e alle dottorande Sara Scola e Neliana Rodean realizzate dalla redazione di FuoriAula Network.
RD
22.05.2014