Quel'è il ruolo delle biotecnologie nella pratica enologica? Abbiamo fatto il punto con Giovanni Vallini, direttore del dipartimento di Biotecnoligie che insieme al dipartimento di Scienze Neurologiche e del Movimento ha organizzato il convegno "Aromi, sapori e cervello. Viaggio nel mondo dei sensi".
"Dato che un novero importante di docenti e ricercatori del dipartimento di Biotecnologie è impegnato in attività di ricerca fondamentale ed applicata in ambito viticolo ed enologico- spiega Vallini – potrebbe sembrare a prima vista fuori luogo il coinvolgimento del dipartimento medesimo in un simposio che non tratta specificatamente di cultivars di vite, di genetica della vite o di chimica delle fermentazioni. Tuttavia, fin dal primo momento in cui Marina Bentivoglio mi ha proposto di collaborare all'iniziativa, sono stato convinto del forte legame logico che poteva coerentemente legare aree scientifiche così apparentemente distanti. Di fatto lo spirito dionisiaco è presente nel flusso della nostra vita. Ma Dioniso è Bacco, e Bacco è sinonimo di vino. Il vino, da prodotto economico quale è, frutto di una tecnologia antica, ma costantemente affinata dal progredire della conoscenza scientifica, diventa alla fine stimolo dagli effetti complessi sui nostri sensi.Così i prestigiosi neuroscienziati che onorano il simposio sapranno fornirci informazioni davvero intriganti per disegnare compiutamente un meraviglioso viaggio che, con il contributo sempre più marcato delle biotecnologie, inizia nella vigna, procede nella cantina, passa dalla bottiglia al bicchiere, per concludersi finalmente in un dialogo con il nostro cervello. In questa chiave di lettura, molto hanno da spartire coloro che si impegnano ad esprimere al meglio il loro sapere nella pratica enologica che tende a fornire prodotti sempre più pregiati sul piano della qualità e coloro che invece sanno descrivere come questa qualità finisca per interagire con l'intimo delle nostre vite".
10.07.2014