“PanCrea: creiamo informazione”. È questo il nome della campagna nazionale di sensibilizzazione contro il tumore al pancreas voluta dall’Associazione italiana di Oncologia medica (Aiom) e dalla Fondazione “Insieme contro il cancro”. Il tour nazionale che toccherà sette regioni ha fatto tappa a Verona giovedì 10 luglio al Policlinico Rossi di Borgo Roma. Al convegno erano presenti Giampaolo Tortora direttore di Oncologia medica dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata, Claudio Bassi direttore della Chirurgia B e dell’Istituto del pancreas del policlinico, Davide Melisi ricercatore di Oncologia medica del Policlinico Rossi, Mario Celebrano presidente della sezione veronese della Società italiana di medicina generale e Pierpaolo Betteto dell’esecutivo nazionale della Federazione associazioni volontariato oncologico (Favo).
Il tumore del pancreas è una delle neoplasie più aggressive e colpisce ogni anno mille persone in Veneto, circa 12mila in Italia. Nonostante la sua diffusione sia in continuo aumento, il 77% non conosce i sintomi, l’88% non ha mai letto nulla in merito e il 97% non ne ha mai parlato con il proprio medico di famiglia. Ma l’81% sarebbe interessato a saperne di più.
“Il nostro è un centro diriferimento – ha affermato Giampaolo Tortora – Vediamo ogni anno oltre mille nuovi casi tra consulenze, interventi e chemioterapie, con oltre il 70% dei pazienti proveniente da fuori regione. Numeri che ci portano ai primi posti al mondo per questa neoplasia. Il tour è fondamentale perché punta a informare la popolazione, soprattutto sulla prevenzione, particolarmente importante quando si tratta di un tumore molto difficile da curare. Seguire uno stile di vita sano è necessario per ridurre il rischio di cancro, anche del pancreas. Ma, secondo il 49% delle persone che hanno risposto al sondaggio, una condotta equilibrata serve a poco. Forse non sanno, ad esempio, che uno dei pericoli più grandi è la sigaretta: infatti il 23% di loro fuma. Ma non solo. Il 55% non pratica esercizio fisico con regolarità e solo uno su dieci mangia le porzioni di frutta e verdure raccomandate. Comportamenti non corretti, su cui dobbiamo intervenire”.
“Se vogliamo aumentare le diagnosi precoci e provare a cambiare la storia di questo tumore, dobbiamo rafforzare la collaborazione con altri specialisti: l’approccio multidisciplinare per le forme metastatiche risulta invece essere ‘poco frequente’ per il 43% degli oncologi – ha sostenuto Claudio Bassi – Dobbiamo rivolgerci anche al nostro esterno, in modo particolare ai medici del territorio: solo loro conoscono perfettamente la storia dell’assistito e possono individuare le situazioni a rischio, attuando strategie di prevenzione”.
“La ricerca scientifica sta finalmente segnando importanti passi avanti contro le neoplasie del pancreas, finora molto difficili da affrontare – ha spiegato Davide Melisi – È stato infatti approvato in Europa, anche per questa patologia, il nab-paclitaxel (paclitaxel legato all’albumina in nanoparticelle), un farmaco già disponibile nel trattamento del cancro della mammella metastatico, che sfrutta le più recenti scoperte in ambito di nanotecnologia”. “La nanomedicina rappresenta un punto di svolta contro il tumore pancreatico – ha concluso Tortora – perché determina un aumento significativo nella sopravvivenza. Ci auguriamo che il farmaco possa essere presto rimborsato dal Servizio sanitario nazionale, anche per questa nuova indicazione, probabilmente entro la fine del 2014”.
11.07.2014