Ricerca, musica e arte. Questi gli ingredienti di VenetoNight2014, la notte europea dei ricercatori che lo scorso venerdì ha portato il sapere scientifico oltre i confini accademici. Un evento itinerante tra le vie del centro scaligero che, da Porta Borsari a Cortile Mercato Vecchio, passando per Corte Sgarzerie, ha presentato al grande pubblico i risultati di alcuni studi condotti dai ricercatori dell’università di Verona. Movimenti omosessuali italiani, analisi del comportamento di imprese e consumatori nel settore alimentare e abbigliamento come strumento di rappresentazione sociale gli argomenti protagonisti della serata. A fare da cornice spettacoli musicali e performance artistiche.
“Movimenti omosessuali: una storia politica”. La prima tappa del tour “Ricerca in musica” ha avuto come protagonista Matteo Prearo, ricercatore dell’ateneo scaligero che sta conducendo i suoi studi grazie al progetto di ricerca Marie Curie finanziato dall’Unione Europea. Ad accompagnarlo nella animata location di Porta Borsari la voce della cantautrice veronese Veronica Marchi e l’opera “Archetipo V” di Alex von Pentz. “Uno studio come il mio – ha spiegato Prearo – ha come obiettivo quello di capire quali siano gli attori dei movimenti omosessuali nel nostro paese e come essi agiscano nello spazio sociale. Trattandosi di tematiche particolarmente attuali, ritengo che l’interesse dei cittadini nei confronti della mia ricerca sia dettato dalla possibilità di acquisire strumenti di analisi per comprendere al meglio i processi politici e sociali, ed eventualmente alimentare il dibattito pubblico su tali questioni”.
“Chi decide cosa mangiamo? Amarone, Monte Veronese e altre amenità”. Inserita nel suggestivo contesto di Corte Sgarzerie, la seconda tappa di “Ricerca in musica” ha visto prendere la parola Angelo Zago, docente di Economia politica d’ateneo e vincitore della borsa di ricerca Marie Curie. Ad introdurlo la performance “Earthlinkers” di Manuel Berto dell’Accademia di Belle Arti di Verona e la musica di John Mario. “Il pubblico – ha commentato Zago – è forse più abituato a vedere la ricerca applicata in ambito medico o chimico, ma è bene rendersi conto che ci sono anche altri settori che possono avere un impatto significativo sulla vita dei cittadini. In particolare per quanto riguarda la ricerca economica risulta interessante una delle dimensione che contraddistingue gli europei rispetto ad altri paesi, ovvero il cibo. Quest’ultimo per noi è storia, cultura e tradizione e di conseguenza capire come preservarlo diventa di fondamentale importanza”.
“L’abito fa il monaco? Il linguaggio dei vestiti e il mondo del lavoro”. Questo il titolo dello studio di Debora Viviani, assegnista di ricerca in Sociologia generale di ateneo, che nell’elegante scenario di Corte Mercato Vecchio ha concluso l’edizione veronese di VenetoNight2014. Ad affiancare le sue parole la musica del duo sloveno di percussionisti “Drumartica” e l’installazione “Con le nostre azioni …” di Elena Grigoli, studentessa dell’Accademia di Belle Arti “G. B. Cignaroli” di Verona. “Con la mia ricerca – ha chiarito Viviani – ho voluto capire come un elemento banalissimo della nostra quotidianità come l’abbigliamento crei in realtà un significato sociale, quindi una rappresentazione che le persone danno di sé agli altri. Operare sul campo anziché in laboratorio, entrare in contatto con i soggetti e instaurare relazioni è anche quello "fare ricerca" e non è per nulla banale perché si tratta di entrare nel fenomeno per comprenderne la struttura”.
29.09.2014